Imparare dal Ghetto per andare oltre le barriere

Accanto alle celebrazioni per i suoi 500 anni di storia, le vicende del quartiere ebraico e della sua gente fanno nascere un percorso culturale, storico, sociale, artistico e gastronomico tutto da scoprire

VENEZIA. Il Ghetto veneziano, il più antico del mondo, ha 500 anni di vita. Mentre il prossimo 29 marzo, al Teatro La Fenice, si svolge la cerimonia-concerto inaugurale alla presenza della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini e del ministro per le riforme costituzionali Maria Elena Boschi nasce Venice beyond the Ghetto: un percorso culturale, storico, sociale, artistico e enogastronomico che parla della volontà di andare oltre. Il progetto, che si sviluppa lungo il 2016 e il 2017 con vari eventi tra i quali uno sul tema della kasherizzazione, è ideato dal giornalista Davide Federici in collaborazione con il rabbino capo della Comunità ebraica Scialom Bahbout.

I 500 anni del Ghetto di Venezia


Durante durante la presentazione a Palazzo Labia, sede Rai del Veneto, rav Banbout ha detto: «Il carattere costruttivo del popolo ebraico ha fatto sì che esso non si perdesse mai d'animo trasformando il Ghetto in un'opportunità creativa, di studio e di sviluppo religioso e culturale».
Il rabbino capo ha concluso soffermandosi sulla parola "identità", ebraica ed europea: «Gli Ebrei hanno e tengono alla propria identità. L'Europa che è divisa e manca di un'identità di valori comuni potrebbe trarne insegnamento».

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