«È arrivata la ’ndrangheta ma qui nessuno ne parla»
JESOLO. «Abbiamo la criminalità in casa e nessun ha detto nulla».
Rodolfo Murador è il candidato della lista civica “Sinistra per Jesolo” e in questi giorni è sobbalzato sulla sedia nel leggere le notizie in merito alle infiltrazioni della criminalità organizzata in tutto il territorio, e in particolare la ’ndrangheta, anche sul litorale. Un vortice di truffe, alla ricerca di aziende in difficoltà da rilevare, anche a Jesolo, fare acquisti per milioni senza saldare i debiti con i fornitori. Seguiva poi il fallimento delle aziende, in capo a teste di legno che reggevano il gioco. I responsabili arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla bancarotta. Accuse pesanti nei confronti di malviventi ritenuti vicini alle cosche, tanto che si è mossa la Procura antimafia al termine delle indagini dei carabinieri con decine di intercettazioni inequivocabili.
Il Pm antimafia Giovanni Zorzi aveva chiesto ben 23 custodie cautelari in carcere e 6 ai domiciliari, mentre il giudice ha concesso l'arresto di due calabresi e 6 misure minori. «Avevamo questa criminalità che ha agito anche sul litorale», ricorda Murador, «e non ho sentito una sola parola, un commento per una reale presa di distanza e la consapevolezza di questo preoccupante allarme. A Jesolo tutti sono pronti ad alzare i muri sulle quote dei migranti da ospitare alla croce rossa o a iniziare battaglie contro i venditori abusivi sulla spiaggia o quelli che vivono ammassati negli appartamenti, vittime loro di speculazioni di ogni genere. Ma quando emergono i veri problemi, quando si affrontano questioni serie come la criminalità o la ’ndragheta sul litorale che ha operato anche qui, vicinissima a noi, non si leva alcun commento, nessuna presa di distanze da parte dei politici e amministratori che invece sono pronti a lanciare accuse sulla croce rossa e le quote dei migranti da ridurre drasticamente. Chiediamoci perché ci sono aziende in difficoltà, perché finiscono in questi giri, senza limitarci a prendere atto o a voltarci dall'altra parte».
Il sindaco, Valerio Zoggia, non si scompone: «Non accetto strumentalizzazioni di sorta o lezioni, ci sono delle indagini della magistratura seguite a operazioni estremamente delicate che hanno coinvolto le nostre forze dell'ordine e in questo caso i carabinieri. Seguiranno processi e sentenze e credo che al momento sia giusto informarsi sapere e attendere tutti gli esiti sul fronte delle indagini e giudiziario».
Giovanni Cagnassi
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