Una mostra per dire "grazie" a un eroe dell'Aquagranda
Domani alla Biblioteca Nazionale Marciana si apre l'esposizione dei tesori salvati la notte del 4 novembre 1966. Claudio Rosa riuscì a entrare e a strappare al mare preziosissimi manoscritti, antichi libri e tesori storici. Finora la città lo aveva dimenticato
Gianfranco Tagliapietra interpress.18.10.2016-ACQUARANDA 6 NOVEMBRE 1966.
VENEZIA. È stato uno degli eroi anonimi dell’Aquagranda, l’acqua alta eccezionale che ha devastato la città la notte dell’alluvione, il 4 novembre del 1966. Per questo venerdì 28, alle 12, la Biblioteca Nazionale Marciana dirà “grazie” anche a lui all’interno della mostra “Venezia 1966 – 2016. Dall’emergenza al recupero del patrimonio culturale Storie e immagini dagli archivi della città”, nelle sale monumentali della blbioteca in piazza San Marco.
"Aqua granda": l'alluvione di Venezia nel novembre 1966
Lui è Claudio Rosa: a quel tempo era assistente alla direzione della Biblioteca Marciana e abitava con la famiglia a pochi metri, al numero 52 di San Marco, a lato del Florian.
I palazzi comunicavano tra loro e Claudio con il custode della biblioteca riuscirono a entrare nella biblioteca, altrimenti irraggiungibile per l’alluvione che impediva qualsiasi accesso.
Un fotografo e l'Aquagranda
Loro due furono gli unici a riuscire a entrare nella biblioteca e riuscirono a portare in salvo moltissimi antichissimi libri e manoscritti, veri tesori dell’umanità, che si trovavano al piano terra e che sarebbero stati danneggiati se non distrutti dall’acqua che era entrata nei locali come una furia, devastando ogni cosa.
Purtroppo Claudio non ci potrà essere. Si è infatti spento lo scorso febbraio a 86 anni, poco prima dell’anniversario del suo gesto per cui la città non gli ha mai detto “grazie”.
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