Falsi mendicanti, Venezia applica il "metodo Sarkozy"
Venezia sperimenta la linea dura contro i mendicanti. Sei accattoni "da rispedire a casa": è il risultato di un blitz della polizia nell'area della stazione di Mestre. I sei sono stati sorpresi mentre si fasciavano braccia e gambe in modo da apparire menomati. Il questore ha segnalato al prefetto la situazione: allontanarli dall'Italia è possibile grazie a una legge del 2007, approvata dopo il delitto Reggiani a Roma

VENEZIA. Giro di vite contro gli accattoni romeni. Il Questore usa la mano pesante e ne «allontana» sei dall'Italia, perchè senza fissa dimora e perchè non hanno un'attività lavorativa. Una misura che assomiglia molto alla politica dura intrapresa in Francia dal presidente Nicolas Sarkozy, ma che in realtà sfrutta una possibilità data dalla legge sui cittadini comunitari, riformata nel 2007 dopo l'omicidio Reggiani a Roma.
Anche in questo caso, come per l'uso della sospensione della licenza ai locali pubblici, il Questore Fulvio Della Rocca impiega tutti gli strumenti legislativi possibili a sua disposizione per colpire chi vive di espedienti o consente, con il proprio comportamento, lo svilupparsi di situazioni a rischio sicurezza pubblica.
La decisione è arrivata al termine dell'ennesimo controllo effettuato nella zona della stazione di Mestre dagli agenti del commissariato di via Ca' Rossa, che oramai sono diventati i poliziotti del quartiere Piave. Venerdì mattina gli agenti del dottor Luciano Meneghetti hanno intercettato i sei accattoni al Piraghetto, in piazzale Bainsizza e in via Querini. Si tratta di cinque donne e un maschio di età compresa tra i 60 e 32 anni. I poliziotti li hanno trovati mentre, dopo aver fatto colazione in alcuni bar, si stavano preparano per raggiungere il centro storico allo scopo di chiedere l'elemosina. Per questo si stavano fasciando le gambe, i piedi o le braccia in modo tale da apparire storpi o menomati.
Recita che ogni giorno consente loro di commuovere i turisti che allungano loro qualche euro. Gli accattoni a Venezia e Mestre si muovono secondo una precisa organizzazione che si basa su rapporti tra clan o tra famiglie di appartenenza. Organizzazione che prevede anche la spartizione del territorio dove sistemarsi
per impietorsire i passanti. Gli accattoni vivono sotto i cavalcavia o in fabbricati
abbandonati. Gli stessi sei mendicanti fermati e per il quale il Questore ha proposto al Prefetto l'allontanamento, sono stati fermati decine di volte mentre facevano l'elemosina in centro strorico.
Naturalmente la decisione di proporre l'allontanamento dei sei è stata presa dal Questore in accordo con il Prefetto Luciana Lamorgese.
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