Zornitta: "Un incubo ma sono tranquillo"

L'avvocato Paniz minimizza sul video: «Le forbici? Nessun giallo, solo bricolage». Nel filmato l'ingegnere lima alcune lame sottratte a una perquisizione dei carabinieri
Le tre foto qui riprodotte sono frame estrapolati dal video registrato dagli inquirenti nel capanno che Elvo Zornitta aveva trasformato in laboratorio In successione si vede l’ingegnere nascondere le forbici alla vista dei carabinieri di Azzano che lo avevano appena perquisito il prefabbricato
Le tre foto qui riprodotte sono frame estrapolati dal video registrato dagli inquirenti nel capanno che Elvo Zornitta aveva trasformato in laboratorio In successione si vede l’ingegnere nascondere le forbici alla vista dei carabinieri di Azzano che lo avevano appena perquisito il prefabbricato
UDINE. «Nessuna novità. Si sapeva che il video c'era ma in sede processuale si è deciso per il proscioglimento anche in base a quello». Come mai? «Quel video riprende una persona che normalmente svolge attività di bricolage mentre maneggia un attrezzo da lavoro. Sarebbe come se io venissi ripreso mentre sfoglio un fascicolo». Maurizio Paniz sfoggia la consueta calma olimpica.


Il video che ritrae il suo cliente, Elvo Zornitta, mentre lima le forbici nel suo capanno di lavoro, dietro casa, senza sapere di essere ripreso da una telecamera, non turba il legale dell'ingegnere di Azzano Decimo. Non importa se, come ricorda qualcuno, in aula fu negata l'esistenza del video mentre oggi le immagini e la stessa difesa di Zornitta dicono il contrario. La giustizia sull'ingegnere si è già espressa, l'ha prosciolto da ogni accusa. Lo stesso Zornitta, intervistato da una tivù locale, si dice tranquillo: «Questa storia torna fuori perché ricomincia il processo a Ezio Zernar. Si riapre un incubo, anche se io sono tranquillo perché mi hanno già prosciolto. Sottolineo comunque che nel video, che io già conosco, non si vede mai che io nascondo le forbici».


Nemmeno la verità giudiziaria porta la pace su un caso che ha segnato profondamente due vite, quella di Zornitta e quella di Ezio Zernar, l'investigatore mestrino accusato di aver manomesso le prove, due famiglie, due comunità. «Il fatto che il video venga fuori prima dell'inizio del processo a Zernar - continua Paniz - è quanto mai singolare, ma in linea con quanto avviene in questo Paese. Comunque il video pubblicato dalla Nuova Venezia è agli atti. E anche per quel video Zornitta è stato prosciolto da ogni accusa».


Liberato dalla spada di Damocle della giustizia, ma non dal peso di una vicenda che avrebbe distrutto chiunque per la portata delle accuse e per la pressione mediatica. Ma come sta l'ingegnere di Azzano Decimo? «A dire il vero non lo sento da alcuni mesi - chiarisce Paniz -, ma un uomo che ha vissuto quello che ha vissuto lui non può che essere segnato profondamente».


Il video in questione, girato dagli investigatori che avevano trasformato la casa e il laboratorio dell'ingegnere in un vero e proprio Grande fratello, risale all'ottobre del 2006 e mostra l'ingegnere mentre lima un paio di forbici che è riuscito a sottrarre alla perquisizione degli investigatori. Secondo l'accusa quel gesto rappresentava più di un indizio di colpevolezza: sarebbe stata la reazione alla notizia che l'accusa aveva trovato compatibilità tra un paio di forbici già sequestrate nel laboratorio e uno dei lamierini utilizzati per confezionare un ordigno.


Tutt'altra la lettura che della difesa. «Nel video in questione - analizza Paniz - si vede l'ingegner Zornitta mentre armeggia con uno degli attrezzi che normalmente utilizzava per l'attività di bricolage. Zornitta, come si sa, era solito lavorare nel suo laboratorio e quindi sistemare anche gli arnesi da lavoro. Questo dice quel filmato. Sarebbe come se io, che faccio l'avvocato, venissi ripreso mentre sfoglio un fascicolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:unabomber

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia