Venezia, una libreria e mostre nell’antica dimora che ospitò Casanova

Terminato l’intervento di restauro a Palazzo Zaguri. I lavori di Venice Exhibition sono costati cinque milioni

VENEZIA. Un restauro da 5 milioni di euro destinato a sedi espositive, con tanto di libreria Ubik in arrivo. L’intervento a Palazzo Zaguri in Campo San Maurizio non ha come risultato l’ennesimo hotel di lusso, ma 2. 500 metri quadrati (trentasei sale su cinque piani) di cultura.

L’idea è della società Venice Exhibition, nota per le mostre scientifiche e pop come quella sul corpo umano «Real Bodies», che cinque anni fa ha deciso di radicarsi in laguna, portando una tipologia di esposizioni diverse da quelle attuali. I lavori sull’edificio ormai decadente, la cui facciata continuava a illuminare il Campo, sono iniziati ben cinque anni fa e sono stati seguiti dall’architetto Alberto Torsello, già docente all’Università di Architettura Iuav.

In tre anni i cantieri hanno lavorato a più non posso per la presentazione al pubblico in programma il prossimo 29 marzo, in occasione della mostra dedicata a Venezia sulla giustizia del 31, «Venice Secrets: Crime & Justice».

Molte le imprese veneziane che hanno collaborato al restauro e venti posti di lavoro per residenti in arrivo, dieci già arruolati (due di Mestre e otto di Venezia città storica) e gli altri in arrivo. L’altra novità è anche l’apertura di una libreria che non avrà soltanto la funzione di bookshop, ma ospiterà per tutto il piano terra di 100 metri quadrati libri e libri, gestiti dalla catena Ubik. Il restauro racconta settecento anni di vita.

Le prime notizie del palazzo risalgono infatti al 1353 e le ultime al 2006, quando venne messo all’asta dal Comune per 10,63 milioni di euro alla società La Gare spa che aveva offerto un milione in più della base d’asta. Sei anni dopo La Gare spa lo cede per 15 milioni di euro a un fondo fiduciario di Verona che è l’attuale proprietario.

«La mostra sulla Serenissima si pone come iniziativa di alto impatto sociale per promuovere la storia della Repubblica di Venezia, offrendo un’immersione storica nell’atmosfera della sua giustizia penale» spiega l’amministratore unico Mario Rigoni «Palazzo Zaguri si tradurrà in una riqualificazione del tessuto urbano di tutta l’area, grazie al tipo di indotto generato che si integra perfettamente con la volontà di valorizzare la città di Venezia ed i veneziani».

Dai fasti della famiglia di mercanti di seta Pasqualini alla nobile Priuli, imparentata con Pietro Pellegrini, segretario del temibile Consiglio dei Dieci, che fece arrivare all’interno delle mura, oltre trenta statue. Successivamente subentrano gli Zaguri che passarono alla storia anche grazie al colto Pietro I Antonio che scrisse le cronache della città del Settecento, instaurando una grande amicizia con Giacomo Casanova che a Zaguri era di casa.

A inizio Novecento il Comune ne acquistò i primi due piani per realizzarvi una scuola femminile e la scuola media Sanudo, rinominata Dante Alighieri, fino al 1983 quando torna a essere occupata da uffici comunali. Durante il restauro sono stati trovati due caminetti murati che probabilmente servivano pe riscaldare i giovani alunni che studiavano sui banchi. Quando la società decise di puntare su Palazzo Zaguri l’interno era in uno stato di abbandono, con le travi che cadevano a pezzi e i muri completamente erosi dall’umidità. Oggi i piani nobili hanno riacquistato l’antica eleganza e potranno essere visitati dai cittadini tra meno di due settimane.

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