Undicimila pastasciutte contro la criminalità
MESTRE. La guerra contro la criminalità e il malaffare non si combatte solo nelle aule di giustizia o negli uffici delle questure: il primo campo di battaglia è tra i banchi di scuola e a tavola con la famiglia, per educare fin da bambini all'onestà e al rispetto della legge. Per questo, in occasione della XX Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, domani in tutti gli istituti scolastici del Comune di Venezia sarà servito un pasto molto speciale, preparato con ingredienti coltivati nei terreni strappati alla criminalità. “Pasta alla legalità con sugo di giustizia”, questo l'evocativo menù descritto ieri mattina a Ca' Farsetti, dove il sub-commissario Natalino Manno, il direttore della Direzione Politiche educative, Marzio Ceselin, l'amministratore unico di Ames spa, Pietro Lotto, il direttore unità operative, Lorenzo Lugato, e Bruno Cazzaro e Antonella Semenzato di Rti Cns – Copra Elior, hanno presentato l'iniziativa, che si svolgerà con un giorno di anticipo rispetto alla ricorrenza ufficiale, fissata per sabato 21 marzo.
«Anche il Veneto», ha spiegato Manno, «è interessato da tentativi silenti di infiltrazioni mafiose, come testimonia l'arrivo della Commissione antimafia a Venezia, il 30 marzo. È necessario che tutta la società civile mantenga alta la guardia, ben vengano dunque le iniziative che diffondono, specie tra i giovani, la cultura della legalità e i valori della nostra Costituzione. Non bisogna perdere la fiducia nelle istituzioni e nel sistema democratico, neppure quando gli uomini che le rappresentano sbagliano».
In totale saranno circa 11mila le pastasciutte che verranno servite venerdì, tutte realizzate con grano biologico coltivato dalle cooperative sociali e dagli agricoltori riuniti nel consorzio “Libera Terra”, ma prima di mettersi a tavola gli alunni intraprenderanno un percorso di sensibilizzazione con insegnanti e genitori, iniziato già in questi giorni e modulato diversamente per andare incontro tanto ai bambini delle elementari quanto ai ragazzi più grandicelli.
«Si tratta di un piccolo gesto concreto», ha sottolineato Lotto, «che permette di accennare anche ai più piccoli che l'illegalità è un male da combattere tutti insieme, magari proprio sostenendo chi, con coraggio, sceglie di esporsi lavorando in zone sottratte alla criminalità organizzata. Chi va al mulino si infarina, si usa dire. Bene, noi vogliamo rigirare il vecchio adagio in senso positivo sperando che dai semplici piatti di pastasciutta venga trasmesso un messaggio di vera legalità».
Giacomo Costa
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