Tante promesse, nessun aiuto Boscarato vive ancora in barca
CHIOGGIA. «Nessuno mi ha aiutato per poter iniziare una nuova vita». Nonostante l'eco mediatica che aveva suscitato la sua vicenda e l'iniziale solidarietà popolare che ne era nata, Carlo Boscarato non ha trovato né un lavoro né una sistemazione più dignitosa.
E così si prepara a trascorrere il secondo inverno consecutivo all'interno di un peschereccio in disarmo, ormeggiato in canal Lombardo. La sua storia, raccontata dalla Nuova Venezia, aveva commosso la città e il suo caso era salito agli onori della cronaca nazionale, tanto da richiamare in città una troupe della trasmissione televisiva “Mi Manda Rai 3” che aveva realizzato un servizio sulla sua vicenda, mandato in onda lo scorso aprile sulla Tv di stato. Ma la determinazione del signor Boscarato non è stata sufficiente a procurargli occasioni di emancipazione. Insomma, ogni appello sembra sia caduto nel vuoto e, adesso, se la sorte non gli riserverà qualche opportunità, Boscarato rischia di trovarsi costretto a dover trascorrere un altro inverno nel peschereccio. Boscarato un tempo abitava nelle case dell'Ater in Tombola ma, dopo la separazione, non è mai riuscito a trovare una sistemazione alternativa. Grazie alla sua determinazione non si è abbattuto e, con l'aiuto di un amico, ha trovato un “alloggio” di vera fortuna. Una casa sull'acqua, visto che la sua unica consolazione era stata quella di aver trovato un vecchio peschereccio inutilizzato. Certamente non dotato dei comfort di un appartamento ma, dopo una sommaria sistemazione, adatto a vivere alla meno peggio.
Boscarato sperava che quel peschereccio dovesse essere un riparo assolutamente temporaneo. Circostanza sfortunatamente disattesa, in quanto, col trascorrere del tempo, si è reso conto che non gli veniva prospettata alcuna possibilità occupazionale. Grazie al suo carattere gioviale e al suo temperamento ferreo, non si è mai abbattuto, affrontando i problemi con encomiabile coraggio e, soprattutto, con tanta spontaneità e semplicità. Nonostante tutto, pur adattandosi alla situazione, non ha nascosto di sentirsi «peggio di un cane». Adesso Boscarato lancia l'ennesimo appello, affinché qualcuno possa offrirgli la possibilità di iniziare una nuova vita.
Andrea Varagnolo
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia