Sms e foto hard agli alunni, prof sospeso
DOLO. Messaggi a luci rosse da parte di un professore dell’istituto professionale Cesare Musatti di Dolo a 7-8 alunni. L’insegnante, che si sarebbe fatto consegnare anche delle foto porno dagli stessi studenti, è stato sospeso dalla dirigente scolastica Rachele Scandella. Sulla vicenda che si è sviluppata fra le aule della scuola di via Rinascita, stanno indagando i carabinieri di Dolo. I militari, per tutelare i minori, non hanno voluto specificare il sesso delle vittime, ma da altre fonti è emerso che gli sms erano sempre diretti a studenti maschi. I carabinieri sono alla ricerca inoltre delle foto che ritraggono ragazzi in pose hard, che il prof avrebbe chiesto ai suoi studenti. La confessione sulle morbose attenzioni che il docente poco meno che quarantenne avrebbe riversato su un gruppo di alunni della Riviera, tutti ragazzi fra i 15 e i 17 anni, è emerso proprio dalle confidenze degli stessi studenti ad alcuni docenti. L’insegnante, grazie anche al suo modo di porsi con gli alunni, è riuscito ad ottenere la loro fiducia facendosi dare da loro nel corso del tempo i numeri di telefono. Poi, diverse settimane fa, ha iniziato a inviare degli sms ad alcuni di loro. Messaggi dal contenuto esplicitamente sessuale. Il professore chiedeva ai ragazzi di parlare o raccontargli di esplicite pratiche sessuali, come la masturbazione o dei rapporti sessuali con le fidanzate. Inviti spesso fatti in modo insistente. Si stanno cercando poi fra i telefonini dei giovani e dello stesso docente, le immagini di nudo.
Tutta la vicenda che ha destato grande scalpore in paese, è esplosa solo alla fine, quando alcuni ragazzi hanno deciso di vuotare il sacco e raccontare tutto ad altri insegnanti di fiducia. A quel punto avuta la notizia da parte dei ragazzi e appurato che la storia aveva delle basi di fondamento, la scuola ha subito attivato una rete di salvaguardia per gli studenti oggetto delle attenzioni non volute del docente. Non solo, ma la dirigente Rachele Scandella ha anche sospeso dall’attività l’insegnante, fino a quando non sarà in grado di chiarire la sua posizione. È la stessa dirigente a far capire come si è mossa. «Sulla vicenda intendo mantenere il massimo riserbo, per tutelare i ragazzi che sono minorenni e le loro famiglie», è il commento della dirigente Rachele Scandella. «Abbiamo fatto un’assemblea con i genitori delle famiglie coinvolte, spiegando tutto quello che era successo e le decisioni che avevamo preso per tutelare i loro figli. Ci è sembrato che i genitori avessero ben chiara la situazione. Ora ci sono le autorità competenti che stanno indagando. Aspettiamo con fiducia la loro azione chiarificatrice». Per la scuola insomma i passi necessari sono stati fatti in modo tempestivo e nella giusta direzione.
Da quanto appreso intanto il professore sarebbe giunto in Riviera del Brenta con l’inizio dell’anno scolastico. Ora c’è da capire se il comportamento tenuto dal docente sia stato occasionale oppure se in passato possa aver tenuto comportamenti analoghi. Prima d’insegnare al Musatti, l’uomo avrebbe insegnato in un istituto professionale di Venezia. E proprio in quella scuola gli inquirenti cercheranno di acquisire, se ce ne saranno, ulteriori elementi per far luce sulla vicenda. Intanto gli alunni coinvolti saranno sentiti sia dagli insegnanti che dalle forze dell’ordine. Per il professore dell’istituto professionale Musatti, le cose si mettono davvero male. Rischia infatti una accusa per molestie sessuali contro minori e se saranno rinvenuti filmati o fotografie compromettenti anche l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico.
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