Scoperto un manifesto elettorale del 1523 per il doge Andrea Gritti

Ballottaggi di ieri e di oggi. Lo scrittore Alberto Toso Fei l'ha notato in una nicchia laterale della chiesa di Santa Giustina a Venezia
Il "manifesto elettorale" del 1523
Il "manifesto elettorale" del 1523

VENEZIA. Le esultanze «elettorali» dei sostenitori dell Doge Andrea Gritti. Nei giorni del ballottaggio per il nuovo sindaco, si inserisce una singolare scoperta storica dello scrittore veneziano Alberto Toso Fei. «Sfilo sul lato di Santa Giustina - scrive - e la mia attenzione è catturata da un piccolo corno dogale dipinto con la porpora, dentro una nicchia laterale dell’ex chiesa. Ai lati del corno, e più sotto, vi sono dei “viva” di esultanza. Sono in tutto e per tutto simili a quelli del 1588 inneggianti a Pasquale Cicogna e a quelli del 1684 dipinti in occasione dell’elezione di Marcantonio Giustinian, che si trovano sulle colonne delle Procuratìe Nuove a San Marco.

Un doge, quindi, Ma chi? Il nome è abbastanza leggibile: ANDREA. Una consultazione alla cronologia dei dogi rivela che il primo Andrea che si incontra, a ritroso nel tempo, è Andrea Gritti eletto doge nel 1523. Prima di lui c’è Andrea Vendramin, tra il 1476 e il 1478, ma in quell’epoca la chiesa (oggi ingresso al Liceo Benedetti) aveva ancora la vecchia facciata». Un piccolo manifesto post elettorale, dunque, che ha attraversato mezzo millennio.

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