Nasce a Mestre l'Archivio Novecento della politica e dell'impresa

Nasce a Mestre, e non ha precedenti in Italia, un Archivio che raccoglie tutti i documenti della politica e dell'impresa territoriale nel Novecento
Il saluto dei compagni del Pci di Mestre al feretro dI Enrico Berliguer
Il saluto dei compagni del Pci di Mestre al feretro dI Enrico Berliguer
MESTRE. E' stato firmato a Villa Settembrini, sede della Fondazione Gianni Pellicani, un protocollo d'intesa che unisce soggetti pubblici e privati nella missione della memoria: creare gli Archivi della Politica e dell'Impresa del¨'900 veneziano. Quel che eravamo, ciò che siamo stati, per capire meglio chi siamo oggi.


E' la prima volta che accade in Italia: è un progetto importante per la città e potrebbe diventare pilota se altri vorranno seguirne l'esempio. L'amministrazione pubblica viene dunque formalmente e in modo concreto sostenuta nell'opera di valorizzazione di fondi archivistici dalla stessa Fondazione Gianni Pellicani (che ha il ruolo di coordinare il lavoro), dalla Fondazione di Venezia, da Polymnia Venezia, da Ive, Vega, Venis, Cgia, Veritas, Autorità Portuale. Ciascuno dei soggetti coinvolti si impegna a sostenere il progetto in modo operativo, e finanziariamente con un versamento minimo possibile anche in tempi di bilanci magri: tremila euro all'anno.


Salvare cosa? I fondi di documenti che possono aiutare a ricostruire quella politica che nei secondi 50 anni del Novecento ha vissuto stagioni fondamentali e ha avuto spesso a Venezia e a Mestre un nodo cruciale.


Sono già disponili oggi incartamenti importantissimi, che vanno a integrare i documenti conservati nel deposito del Comune e in Archivio di Stato. La legge speciale, la querelle politica legata all'assegnazione dell'Expo del 2000, l'indagine della Corte dei Conti dopo il concerto dei Pink Floyd del 1989. Domani ci sarà l'imponente biblioteca di Gianni Pellicani, che è già in corso di catalogazione e sarà a disposizione degli utenti non appena ci sarà una sede adeguata. Così come i carteggi intrattenuti dallo stesso Pellicani con Enrico Berlinguer e altri personaggi di spicco della sinistra: una finestra straordinaria per capire non solo un'epoca, ma anche lo spessore dei suoi protagonisti.

Questo, per la politica.


Ma di enorme interesse sarà anche l'archivio dell'impresa: carte, mappe, contratti. La possibilità di possedere una radiografia di ieri da sovrapporre all'oggi. Come ha riscosso immediato successo la raccolta di immagini lanciata dalla Fondazione Pellicani (4 mila le fotografie storiche consegnate e duplicate, 600 già catalogate), così i cacciatori di memoria contano sulla sensibilità collettiva per questa nuova impresa. Chi ha un archivio di documenti, chi possiede un pezzo di storia, non lo mandi al macero: lo consegni affinché possa essere lanciato nella rete di questa iniziativa, e diventare tassello della nostra storia.


Un comitato scientifico («fortemente operativo», come ha sottolineato Nicola Pellicani, presentando il progetto) avrà cura di tutto ciò che sarà salvato, lo catalogherà e lo renderà fruibile. Da tanto materiale potrebbero un domani scaturire libri, convegni, tesi di laurea, saggi, ricerche, laboratori volti a favorire la conoscenza della storia e dell'evoluzione del territorio.

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