Mistero Unabomber, da rifare il processo a Zernar
VENEZIA . Sarà rifatto il processo a carico di Ezio Zernar, il direttore tecnico del Laboratorio investigazioni criminalistiche della Procura di Venezia condannato a due anni per aver manomesso un lamierino, componente di un ordigno ritrovato integro nel 2004 nella chiesa di Sant’Agnese a Portogruaro e attribuito a Unabomber.
La sentenza d’Appello aveva confermato la condanna inflitta in primo grado. Ora la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal difensore di Zernar, l’avvocato Emanuele Fragasso. Il poliziotto del Lic dovrà essere processato di nuovo dalla Corte d’Assise di Venezia da giudici diversi da quelli che hanno firmato la sentenza di secondo grado.
All’epoca dei fatti dell’ordigno rimasto inesploso a Portogruaro era accusato l’ingegner Elvo Zornitta, poi prosciolto dalle accuse di essere il famigerato bombarolo che ha seminato il terrore tra Veneto e Friuli. La manomissione del lamierino, reato di cui è accusato Zernar, sarebbe avvenuta con una forbice sequestrata a casa di Zornitta con lo scopo di incastrare l’ingegnere friulano. Il difensore del tecnico del Lis, Fragasso, al processo di secondo grado aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito finito davanti ai giudici con l’accusa di falso, frode processuale e violazione della pubblica custodia di cose. Nella sua arringa di tre ore, l’avvocato Emanuele Fragasso aveva sottolineato come non ci sia prova della modifica intenzionale del lamierino e come, se anche modifica ci fu, non ci sia prova che a farla sia stato Zernar. In primo grado, il 4 luglio 2009, Zernar era stato condannato a due anni di reclusione; la sentenza d’appello, gennaio 2011, av eva confermato la condanna.
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