"La Regione combatta le ecomafie con i fatti"

Il Movimento 5 Stelle presenta la proposta di costituzione automatica della Regione Veneto come parte civile nei processi per criminalità organizzata e inquinamento. Dopo il caso "Lande" e i vieleni sotto il Passante torna alto l'allarme. Berti: "Facciamo pagare a chi rovina la nostra terra"
20081216 - PALERMO - CLJ - MAFIA:MAXI BLITZ CON 99 FERMI,VOLEVANO RIFONDARE COSA NOSTRA; Un carabiniere stamani davanti la Caserma Carini a Palermo. Ci sono i nuovi capi delle famiglie mafiose di Palermo e provincia tra i 99 fermati dai carabinieri del Comando provinciale. L'operazione Perseo, ordinata dai pm della Dda, ha stroncato sul nascere i progetti criminali dei boss che avevano ricostituito la "commissione provinciale" di Cosa nostra, di cui non era ancora stato deciso il capo. FRANCO LANNINNO & NACCARI / ANSA / COC
20081216 - PALERMO - CLJ - MAFIA:MAXI BLITZ CON 99 FERMI,VOLEVANO RIFONDARE COSA NOSTRA; Un carabiniere stamani davanti la Caserma Carini a Palermo. Ci sono i nuovi capi delle famiglie mafiose di Palermo e provincia tra i 99 fermati dai carabinieri del Comando provinciale. L'operazione Perseo, ordinata dai pm della Dda, ha stroncato sul nascere i progetti criminali dei boss che avevano ricostituito la "commissione provinciale" di Cosa nostra, di cui non era ancora stato deciso il capo. FRANCO LANNINNO & NACCARI / ANSA / COC

VENEZIA. «La Regione si costituisca automaticamente parte civile in tutti i processi di mafia ed ecomafia in Veneto. Facciamo capire alla criminalità organizzata che siamo veramente decisi a combatterla. Con i fatti e non soltanto a parole. Chi avvelena le nostre terre deve pagare». Jacopo Berti, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, va giù duro nei confronti delle inchieste che hanno svelato come la camorra e le mafie si siano insinuate (anzi, siano state importate) nei più grandi appalti regionali e nei famigerati “project financing”.
Per questo ora Berti ha presentato in Consiglio regionale una proposta dei legge che obbliga la giunta a presentarsi come parte civile in tutti i processi di mafia e di inquinamento ambientale. «Altrimenti», spiega Berti, «si fa come in passato, dove la Regione “si dimenticava” di presentarsi in tribunale e nessuno mai pagava. Beh, è tempo di darci un taglio. Facciamo pagare i mafiosi che vengono qui a spargere veleni».

Il M5S porta il caso Lande in Antimafia

L’ombra della camorra si allunga anche sul Veneto. E la legge antimafia del Movimento 5 Stelle conferma la propria importanza e la necessità di essere approvata in tempi rapidissimi. Una recente inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli dona infatti una luce diversa ad alcune situazioni venete: la lunga mano della criminalità organizzata potrebbe aver toccato due grandi opere come il Passante di Mestre e le bonifiche di Marghera. Nel mirino è finita infatti la Lande Srl, già coinvolta in alcune indagini di grande rilievo. L’azienda è nata nel 2009 assorbendo la Giardini e Paesaggi Sas, che era entrata nel grande progetto del Passante di Mestre come esecutrice delle opere di mitigazione ambientale. L’idea era piaciuta a Galan e a Chisso e il piano era costato complessivamente una trentina di milioni di euro. La Giardini e Paesaggi ha lavorato fino a pochi mesi fa, anche se il “Passante verde” non ha ottenuto i favori degli ambientalisti locali. I primi campanelli d’allarme sono scattati nel 2010, quando un’informativa dei carabinieri del Ros è approdata in Parlamento, rivelando preoccupanti retroscena sull’azienda e su imprenditori legati allo stesso tempo ad essa e a un clan casalese. Proprio in questo periodo la società ha cambiato nome, diventando Lande Srl. Nel 2012 quest’ultima entra anche nelle bonifiche di Marghera. Da tempo il Movimento 5 Stelle sta incalzando il ministero dei beni culturali e l’Anac, perché vengano applicate misure straordinarie al “caso Lande”.

Confiscati alla mafia 36 beni immobili

Per questo il M5S ha appena presentato un progetto di legge per rafforzare i diritti della Regione rispetto all’attuale legge antimafia regionale.
Nel caso di reati come associazione mafiosa e voto di scambio politico-mafioso, il Movimento chiede che la Regione Veneto si costituisca automaticamente parte civile, quindi non in maniera facoltativa, ma obbligatoria.
Questo, oltre a tutelare l'immagine della nostra Regione e a scoraggiare almeno in parte i rapporti fra mafia e politica regionale, porterà degli introiti nelle casse venete, che gli esponenti del M5S chiedono che vengano destinati alla lotta alla mafia e alla promozione della legalità.
Approvare la proposta del Movimento sarebbe un segnale politico molto importante da parte di tutte le forze in Consiglio veneto.
«A noi la mafia fa schifo e la combattiamo ogni giorno», ribadisce il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti, «purtroppo è presente anche qui in Veneto e le notizie degli ultimi giorni sono per noi un vero shock».
«Noi dobbiamo proteggere i veneti dalla criminalità», ricorda Berti, «proteggere le loro imprese, le loro famiglie. Lo facciamo ogni giorno combattendo la corruzione della politica, la follia delle banche ed oggi la mafia. La nostra proposta di legge deve passare all'unanimità in consiglio, perché non ci può essere alcun colore politico davanti alla sicurezza dei cittadini. È un atto di responsabilità e indirizzo per indicare alla regione la direzione della legalità».
«Con questa proposta vogliamo che la Regione si costituisca automaticamente parte lesa nei processi di mafia. È un messaggio forte e chiaro: i veneti combattono la mafia sempre», sottolinea il capogruppo M5S, «purtroppo con il Mose non è stato fatto. Per questo vogliamo metterlo nero su bianco, per essere sicuri che i veneti siano protetti».
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