Jesolo, ecco San Mauro. Riaffiora con gli scavi il più vecchio monastero di epoca tardoantica
Straordinaria scoperta durante le ricerche condotte dall’Università Ca’ Foscari. Un antico monastero torna alla luce assieme al passato di Jesolo. Ci sono anche la base del campanile e un cimitero.
JESOLO. Un antico monastero torna alla luce assieme al passato di Jesolo. Il primo albergo nella storia di Jesolo, mansio tardoantica riportata alla luce lo scorso anno in località “Le Mure”, era solo il primo ritrovamento importante. Ora si aggiunge una nuova straordinaria scoperta: in questa zona il Comune, con l’assessore alla cultura Otello Bergamo, ha annunciato un progetto di restauro e valorizzazione dei resti archeologici nel loro complesso. Si vuole in particolare valorizzare la vasta area di interesse culturale e turistico.
Quest’anno gli archeologi dell’équipe di archeologia medievale del professor Sauro Gelichi, dipartimento di Studi umanistici dell’Università Ca’ Foscari, hanno trovato un antichissimo monastero. Gli archeologi si sono concentrati nell’area di San Mauro. Nel 1954 l’assistente della Soprintendenza archeologica di Padova, dottor Longo, aveva portato alla luce, a nord della località “Le Mure” di Jesolo, le strutture di quello che aveva riconosciuto come il monastero di San Mauro. Un edificio che compare nelle fonti antiche e i cui ruderi venivano ancora rappresentati nelle mappe cinquecentesche, con un alto campanile che svettava dalla struttura. Una piccola chiesa con tre absidi, dotata di arredi architettonici tipicamente altomedievali, affiancata da altre strutture murarie, indice di una fase monastica prima che il complesso venisse definitivamente abbandonato nel XII secolo, a causa delle condizioni ambientali avverse. Resta dunque un sito fondamentale per ricostruire la storia di Jesolo dal Medioevo.
Il sito è stato abbandonato, coperto da un’ingente quantità di macerie e di vegetazione. Ora l’équipe di archeologia medievale lo ha riscoperto. Per la campagna di scavo 2018 restituiranno l’antico splendore a questo sito, studiando l’area di San Mauro, le dinamiche insediative sviluppatesi a nord dell’isola tardoantica, eventuali strutture del complesso religioso e la loro conservazione. Ha lavorato in sinergia con il Comune di Jesolo e la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggistica. È già stata rinvenuta l’abside laterale della chiesa confermando, da una parte, i risultati dello scavo svoltosi nel 1954. L’indagine prosegue con depositi mai scavati prima, sia all’interno che all’esterno dell’edificio. E sono state scoperte anche 15 sepolture di adulti e bambini legati a una fase cimiteriale che in questo momento è oggetto di studi. Ci sono poi le fondazioni del campanile, costituite da un esteso basamento in legno e grandi pietre squadrate, dotato di perimetrali spessi ben 160 centimetri.
L’area di San Mauro, secondo gli archeologi, è un punto nodale all’interno del progetto di scavo e ricerca avviato nel 2011. «Attraverso lo studio di questa zona», spiegano, «sviluppatasi a nord dell’isola della mansio tardoantica, nei secoli successivi rispetto al primo nucleo abitato, sarà possibile gettare luce sulle dinamiche ambientali e insediative che hanno coinvolto questo luogo tra l’età tardoantica e la bassomedievale». —
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