Gli studenti chiedono democrazia striscioni davanti a tre istituti

Distribuiti volantini e appesi manifesti prima della campanella da parte della Rete per ribadire il no alla riforma di Renzi. Mazza (Cgil): «L’unica buona notizia sono i 105 posti in più di collaboratori»
Di Vera Mantengoli

L’anno scolastico è iniziato prima della campanella delle otto, quando alcuni ragazzi della Rete degli Studenti Medi hanno affisso degli striscioni davanti ai licei Benedetti e Tommaseo e al Foscarini. Le scritte, dipinte a colori su un grande lenzuolo, ribadivano un grande no alla riforma sulla Buona Scuola («Ricostruiamo la scuola a partire dalla democrazia») e invitavano alla prima grande giornata di mobilitazione prevista per il 9 ottobre a Roma.

All’istituto Foscarini il cartellone è stato tolto dopo poco dal personale interno, ma i pochi minuti prima del drin drin sono bastati agli studenti per fare volantinaggio e invitare i compagni a partecipare alle assemblee contro il decreto 107. Ieri l’Ufficio Scolastico Regionale ha anche diffuso i dati dettagliati sul numero degli studenti, degli insegnanti e del personale tecnico amministrativo: «L’unica buona notizia», ha detto Salvatore Mazza della Cgil, «è che la dirigente Daniela Beltrame ha autorizzato 105 posti in più di collaboratori scolastici, 28 a Venezia. Per il resto invece l’inizio dell’anno conferma che la Buona Scuola necessitava di una programmazione fatta bene e non come quest’anno che si rivela, ancora una vota, un “supplentificio”, in particolare per il sostegno».

A Venezia le immissioni previste per il sostegno erano infatti 137 (109 per la primaria, 26 per le medie e 2 per le superiori), ma soltanto in 23 della primaria e in 7 delle medie hanno preso servizio il primo giorno di scuola, gli altri 86 saranno dei supplementi con chiamata annuale.

I bambini disabili a Venezia sono 2690 (178 all’infanzia, 1059 alle elementari, 706 alle medie e 597 alle superiori). Lo stesso vale per i docenti che sono stati chiamati nella cosiddetta «Fase B», cioè a livello nazionale: su 180 chiamate a Venezia, hanno preso subito servizio in 58, il che significa che 122 inizieranno il prossimo anno. Anche 23 dirigenti su 98 si ritroveranno ad avere una doppia reggenza: «Questo è dovuto al fatto che sono stati bloccati i concorsi», spiega Mazza, «e che questi 23 si troveranno a dover fare un piano formativo per due istituti, in pratica 1 ogni 4. Questo dimostra che c’è stata una dichiarazione di facciata sulle esigenze della scuola, mentre sulla parte pratica viene imposto un carico di lavoro enorme, senza una retribuzione adeguata».

I posti per gli insegnanti sono 8046 (876 nelle scuole d’infanzia, 2750 nelle primarie, 1786 alle medie e 2634 alle superiori). Quest’anno a Venezia gli alunni sono in totale 101.261, 10.620 per l’asilo, 35.649 per le elementari, 22.027 per le medie e 32.965 per le superiori. Tra tutte le province, Venezia è quella che ha il numero maggiore di bambini all’asilo, segno di una crescita demografica maggiore. Lo dimostra anche il numero di scuole dell’infanzia, 439, con una media di 24,2 bambini per classe. Le scuole sono 4665: 1774 elementari con una media di 20,1 bambini per classe, 1010 medie con una media di 21,8 alunni e 1442 superiori con una media di 22,9 studenti. Gli studenti con cittadinanza non italiana sono 10.891 e incidono per circa il 13%. A Venezia ci sono 2331 bambini alle elementari, 2574 alle medie e 2758 alle superiori: rispetto alle altre città venete, Venenzia si colloca quarta dopo Treviso, Verona e Vicenza, ma l’incidenza varia di pochissimo.

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