Gli studenti al sindaco Brugnaro: «Spendi bene i soldi»
VENEZIA. Una mezz’ora per radunarsi e stendere gli striscioni all’ombra della stazione di Santa Lucia e poi tutti assieme in marcia lungo Strada Nuova, alla volta di Rialto: ieri mattina, a partire dalle nove e fino alle 11, i ragazzi del Coordinamento Studenti Medi hanno attraversato Venezia armati di fumogeni, cartelloni e megafoni, per ribadire la loro contrarietà alle politiche del sindaco Luigi Brugnaro, pretendendo al contempo dalla Giunta maggiore trasparenza e, soprattutto, più attenzione per le questioni giovanili.
Il grido che echeggiava tra ponti e canali, ripetuto negli slogan e sui lenzuoli bianchi tenuti alti dai circa duecento manifestanti, rivendicava tutta la voglia della “generazione ribelle” di “seppellire” l’attuale governo cittadino, in un chiaro riferimento allo scontro di una settimana fa che ha contrapposto Brugnaro allo studente Niccolò Onesto.
«Ti aspettiamo noi fuori... fuori da Ca’ Farsetti», urlavano i ragazzi mentre sfilavano lungo le strade, ma in realtà, arrivato a San Bortolo, il serpentone ha dovuto deviare sul ponte di Rialto: «per avere il permesso di sfilare in Strada Nuova - spiegavano dal Coordinamento - abbiamo dovuto rinunciare a raggiungere i cancelli del Comune. Abbiamo evitato contestazioni e non abbiamo tentato di forzare i cordoni di polizia, ma siamo felici di aver potuto stendere il nostro striscione sul ponte, dichiarando così a tutta la città che non ci ritroviamo nella Giunta Brugnaro e nelle sue scelte».
Gli studenti non hanno dimenticato il recente "Patto per Venezia" e gli oltre quattrocento milioni promessi dall’esecutivo nazionale, ma anticipano: «se con quei soldi si continuerà ad intervenire come già fatto, recintando i parchi, rimuovendo le panchine ed eliminando luoghi di aggregazione, sarà l’ennesima occasione sprecata per la città».
I ragazzi hanno poi raggiunto campo San Polo, dove in breve il corteo si è sciolto senza problemi; i manifestanti hanno quindi guadagnato gli spazi occupati del liceo artistico, dove hanno tenuto un’assemblea pubblica.
Giacomo Costa
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