Giornata della Memoria, posate a Venezia dodici «pietre d’inciampo»
VENEZIA. Circa duecento persone hanno dato inizio alle commemorazioni per il Giorno delle Memoria con l’azione artistica di Gunter Demnig. Il tedesco ha posizionato dodici «pietre d'inciampo» con nome e cognome della vittima deportata e morta nei campi di concentramento, di fronte all’abitazione in cui viveva. «Non è certamente la gioia - ha ricordato Demnig - il sentimento che mi spinse a iniziare il progetto delle pietre di inciampo. Ma ogni pietra che viene aggiunta è per me un enorme piacere».
L’ultima pietra è stata posta in campo del Ghetto Nuovo davanti alla Casa Israelitica di Riposo, luogo da cui vennero deportati 21 ospiti verso i lager nazisti. Presenti alla cerimonia Marco Borghi dell'Iveser e l’Anpi di Venezia, Sabine Meine del Centro Tedesco di Studi Veneziani, il presidente del Consiglio Comunale di Venezia, Roberto Turetta, l'assessore comunale alle Attività culturali, Angela Giovanna Vettese e il presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Gnignati. Erano presenti anche Stefano Beltrame, consigliere diplomatico della Regione Veneto, la soprintendente per i Beni Architettonici e Artistici di Venezia, Renata Codello, e una rappresentanza dell'associazione Rom Kalderash. Alla fine della commemorazione parte del pubblico si è recata nel Museo Ebraico a vedere la mostra in corso «Attraverso la memoria» di Angelo Zennaro.
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