Ex villa Panto, il futuro spetta alla Soprintendenza
JESOLO. I misteri della ex villa Panto. L’ultima parola sul progetto, presentato dopo l’acquisto da parte di un imprenditore jesolano, ora residente alle Canarie, spetta alla Soprintendenza. Il primo progetto è stato bocciato, sempre dalla Soprintendenza, ma di recente ripresentato con delle modifiche che ora sono oggetto di ulteriore esame dell’ente.
La villa, che era appartenuta all’imprenditore ed editore, Giorgio Panto, è stata venduta per circa 6 milioni di euro. L’imprenditore di origini jesolane, che l’ha acquistata, vorrebbe demolirla e realizzare una nuova palazzina, con circa 10 mila metri cubi di cubatura complessiva.
Il Comune di Jesolo ha cercato di tutelare l’area e infatti ha posto un vincolo almeno sull’area verde. Ma per il corpo di fabbrica non è stato possibile, anche se adesso sta emergendo dalle nebbie della storia di Jesolo un suggestivo passato.
La villa era stata realizzata negli anni ’40, uno dei pochi esempi di grande magione davanti al mare, accanto all’hotel Casa Bianca, che fu anche sede delle SS nella seconda guerra mondiale.
Pare che nella villa, o le immediate adiacenze, sostò addirittura Benito Mussolini. Fior di storici stanno lavorando alla ricostruzione del suo passato ancora piuttosto confuso, ma che dal punto di vista del vincolo potrebbe essere determinante.
Resta il problema delle costruzioni fronte mare in una fascia di rispetto che è sempre considerata “rovente” per chi vuole costruire al lido. Sembra che comunque sia possibile realizzare questa palazzina, tra i 5 e i 6 piani, una trentina di appartamenti.
Un investimento più che sicuro, anche perché notoriamente il fronte mare ancora si vende molto bene a Jesolo, tra i 5 e i 7 mila euro al metro quadrato nonostante la crisi. Il blogger jesolano, Claudio Vianello, ex consigliere comunale e da anni in lotta contro le “colate di cemento” a Jesolo, preannuncia l’ennesima battaglia.
«Non sappiamo cosa accadrà alla ex villa di Panto», commenta, «certo nessuno dice nulla almeno finora, anche se sta accadendo qualcosa di simile a quanto avvenuto all’ex hotel Tahiti verso piazza Marconi. Trapela solo che stanno arrivando circa 9. 000-10. 000 metri cubi di desolazione. Oppure sarà un piano per riqualificare davvero quest’area?
Non è dato saperlo ad oggi, anche perché il progetto nuovo non sarebbe ancora stato valutato dalla Sovrintendenza. I cittadini, in ogni caso, dovrebbero essere informati su quanto sta accadendo sul litorale, in una fascia vincolata come quella fronte mare, dove in questi anni è successo di tutto dal punto di vista urbanistico».
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