Don Cavasin è “Giusto” ora si cercano i parenti

Era nato nel 1901 a Mestre: appello per trovare eredi del padre salesiano premiato dalla Corte di Israele per aver salvato tre bambini ebrei nel Biellese
Di Mitia Chiarin

MESTRE. «Cerchiamo parenti in vita di monsignor Vittorio Cavasin. Abbiamo pensato di iniziare da Mestre, dove lui nacque». La mail arriva dalla associazione “La Meridiana” di Rivoli (Novara) che comincia da Mestre la ricerca dei parenti di don Vittorio Cavasin, che nacque nella nostra città l’1 ottobre del 1901 e che è morto a Borgomanero (Novara) nel luglio del 1992, dopo aver passato la vita a dirigere un istituto dei Salesiani.

Una ricerca con una motivazione importante. La Corte Suprema di Israele ha nominato "Giusti tra le nazioni" due religiosi che hanno operato in Piemonte, rischiando la vita per porre in salvo bambini ebrei. Si tratta di monsignor Vincenzo Barale e, appunto, monsignor Vittorio Cavasin. Barale, segretario, durante la seconda guerra mondiale, dell’allora vescovo di Torino, cardinal Fossati, accolse tre bambini ebrei, nascondendoli in un collegio di Cavaglià, in provincia di Biella, diretto da Vittorio Cavasin. A 70 anni dalla fine della guerra, quei bambini, figli di un noto violinista ebreo, hanno testimoniato sull'identità e l'impegno dei loro salvatori: hanno raccontato dell'attenzione di monsignor Barale che li tranquillizzava quando si sentivano soli e spaventati e del rispetto di monsignor Cavasin, che spiegava loro come comportarsi per sembrare dei perfetti collegiali cattolici ma non ha mai fatto tentativi di conversione. E forse Barale e Cavasin, durante la guerra, hanno aiutato anche altre persone bisognose di protezione dal nazifascismo. Se per monsignor Barale è stata rintracciata in Italia una nipote, alla quale ora l’Ambasciata di Israele consegnerà l’importante riconoscimento, per monsignor Cavasin non ci sono parenti che si siano fatti avanti e quindi da Rivoli rimbalza a Mestre la loro ricerca per organizzare la cerimonia di consegna della targa come “Giusto”. «L’associazione che ho l'onore di rappresentare ha avuto il merito di riproporre l'eroismo di queste due figure avviando un rapporto di collaborazione con lo Yad Vashem, l’organismo israeliano preposto all’istruttoria per il conferimento del titolo di “giusto fra le nazioni”», spiega Carlo Zorzi che ha scelto di tentare di rintracciare i parenti di Cavasin, tramite “La Nuova Venezia”, dopo aver chiesto aiuto allo Stato civile del Comune. Don Vittorio era figlio di Francesco (morto nel 1945) e di Ermenegilda (defunta nel 1938). Si sa che era nato a Mestre e qui potrebbe avere, tra i Cavasin che vivono in città, i suoi parenti, anche lontani. Sono invitati a farsi avanti per far riemergere un pezzo di storia e un gesto di umanità che non può essere dimenticato. La mail dell’associazione è: la_meridiana@yahoo.it.

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