Da disoccupata a maitresse arrestata una sessantenne
MARTELLAGO. Le “liste d'attesa” raggiungevano i due mesi. Non quelle per le visite in ospedale, ma per avere un posto in appartamento, dove prostitute e trans potevano accogliere e soddisfare i loro clienti. A gestire il vasto giro d'affari - 20 mila euro solo per i subaffitti riscontrati negli ultimi due mesi - era una insospettabile sessantenne di Martellago, S. A.. disoccupata, nessun precedente con la giustizia, fino all'anno scorso dipendente di una ditta di pulizia. Ma secondo il commissariato di polizia di Conegliano già da qualche anno si era messa in proprio. È stata arrestata su ordine del gip di Treviso per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Prendeva in affitto regolarmente degli appartamenti, per poi subaffittarli abusivamente a prostitute rumene o trans brasiliani.
A differenza di altre “maitresse”, lei non si sporcava le mani chiedendo le percentuali delle prestazioni sessuali. Si “accontentava” di incassare i soldi degli affitti: fino a 500 euro a settimana. Moltiplicati per i tre appartamenti che gestiva tra Conegliano e Mestre, dove giravano almeno una ventina di ragazze e transessuali, facevano almeno 10 mila euro al mese. Era talmente brava negli affari, e si era creata un nome, che c'era la fila di prostitute per avere una sua camera. La lista d'attesa durava due mesi. La polizia nelle perquisizioni, tra diversi giochi erotici e centinaia di preservativi, ha trovato anche una “ricevuta” di pagamento di una delle ragazze ospitate in un appartamento del condominio “Mirafiori” di via Papa Giovanni XXIII a Conegliano.Mentre gli appartamenti a Mestre erano ubicati in via Martiri della Libertà e in via Rovereto.
L'indagine è partita dal palazzo della zona di Monticella, il quartiere della “Conegliano bene”. Alcuni residenti avevano notato il viavai anomalo di uomini e ragazze. Così sono scattati appostamenti e pedinamenti, fino all'aeroporto di Venezia, dove la sessantenne andava a prendere le sue “dipendenti”. Lei si occupava della logistica e di pubblicare su giornali di incontri e siti internet gli annunci per contattare i clienti. Poi quanto accadeva a letto non la riguardava. Le stesse prostitute le chiedevano discrezione e di suonare prima di entrare, anche se lei aveva le chiavi. L'operazione chiusa con l'arresto è stata condotta in collaborazione con la squadra mobile di Venezia. I proprietari degli appartamenti erano all'oscuro di quanto avveniva. La coneglianese proprietaria dell'alloggio di via Papa Giovanni XXIII, quando ha avuto sentore di ciò che avveniva, ha raccontato tutto alla polizia.
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