Al Bano inviato della Rai a Mestre per far riabbracciare due fratelli
MESTRE. La storia è quella di due fratelli che vogliono ritrovarsi dopo essersi persi per una vita. C'è di mezzo una foto e una promessa. Sembra l'inizio di un buon libro ma è la storia di una puntata di “Così lontani, così vicini”, il programma di Rai 1 condotto da Albano Carrisi con il regista Franco Bianca.
La troupe è arrivata a Mestre per fare riunire due fratelli che non sono più riusciti a vedersi nonostante tutti i social, ormai, ti mettano in collegamento anche con chi non vorresti vedere mai. Eppure i due fratelli “asociali” ci sono e uno dei due ha chiesto aiuto proprio al popolare cantante per riuscire a ritrovare chi considera ancora parte della propria storia, al di là dei segni che la vita lascia sempre sugli affetti.
Così la troupe si è posizionata in piazza Ferretto, cercando disperatamente un posto dove non si sentissero rumori di cantieri. Una ricerca non facile: i fonici allargavano le braccia e le urla del regista si sono sentite per tutta la piazza: «Ahò, ma quanto costruiscono qui, si vede che siamo al Nord. Li mando anche a restaurare casa mia».
Alla fine, dopo una decina di tentativi, l’unico angolo tranquillo è stato quello tra il Duomo di San Lorenzo e Corte Sanudo. Al Bano viene messo lì dal regista, arginando l'unico momento in cui i fans e i curiosi non chiedono un selfie.
«Ammazza che carino qui», dice il cantante-presentatore, in impermeabile blu. «È la prima volta che vengo a Mestre. Ma ci sono due cose chi mi hanno colpito: la prima è la gente, tranquilla, non invadente, ma affettuosa. C'è una bella differenza. Molti sorrisi, richieste per farsi una foto assieme, ma tutti molto educati e civili. Sì, proprio bella gente. E poi la città, carina». Ecco, questa è la cosa che non ti aspetti. Carina? Mestre? «Sì, certo non l'ho vista tutta. Ma te ne parlano solo per descrivere le ciminiere. Invece il centro è bello e curato. Forse è meglio abbattere le ciminiere e valorizzare qui».
Due fans, dopo il selfie d'ordinanza, prima di allontanarsi gli urlano: «Ti vogliamo a Sanremo». Lui sorride e poi mormora: «Spazio ai giovani».
Ancora uno sguardo, nonostante la pioggia che non è proprio un bellissimo fondale. Un'occhiata alle finestre del Duomo e il via libera al regista: «Quando vuoi».
Ok, motore, azione, ciak e via: la storia della foto, e della promessa di due fratelli, può cominciare.
Ugo Dinello
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia