Yari Favero è campione italiano
SANTA MARIA DI SALA. Ha 20 anni, e Valentino Rossi quale idolo, il nuovo campione italiano della Moto Asi. Yari Favero ha conquistato il titolo tricolore dominando la prova decisiva, dopo aver centrato la pole position nelle qualifiche e vinto entrambe le gare in programma sul circuito di Pomposa. Un risultato ottenuto grazie alle sue qualità tecniche e alla tenacia che lo hanno fin qui contraddistinto, ma anche alla passione del padre Fabio che gli è sempre accanto sia negli spostamenti che nella messa a punto della moto. Dopo una stagione nella quale, a causa di un po’ di sfortuna, il team ha anche pensato di vedersi sfuggire il titolo, alla Favero Racing hanno lavorato sodo, riuscendo alla fine a centrare il principale obiettivo sfidando piloti con maggior esperienza. «È stata una grande gioia vincere a Pomposa» racconta il giovane pilota di Santa Maria di Sala, «la gara tricolore è stata perfetta, perché siamo riusciti a trovare i giusti equilibri e a portare una moto straordinaria. Un ringraziamento va anche a Valerio Da Lio, il costruttore di questa Ohvale Gp0 160 realizzata a Mogliano Veneto. Si tratta di un mezzo che è un ibrido tra una minimoto e una Moto Gp vera e propria, nella quale si utilizzano già delle sospensioni contro il telaio rigido della minimoto. Un buon banco di prova per la mia crescita, passo dopo passo, iniziata nel 2013 con la vittoria del titolo triveneto proprio nelle minimoto».
Un risultato che Yari Favero ha raggiunto anche sfruttando la “palestra” delle moto da cross, e allenandosi più volte alla settimana per essere in forma fisica ottimale. «La stagione è andata bene, sia per i risultati ottenuti nelle gare zonali, sia per questo titolo italiano» conclude Favero, «ora mi riposerò, vedremo l’anno prossimo cosa fare. Con la squadra valuteremo se passare a una cilindrata superiore, la Ohvale Daytona 190. La mia attenzione adesso si sposterà invece sull’ultima gara del Motomondiale, perché il tifo per Valentino Rossi continua. È il mio idolo: correvo con tuta, casco e guanti suoi, e dopo quel che è successo in Malesia con Marquez, l’appoggio a Vale è ancora più grande».
Simone Bianchi
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