Volley Under 21 Nicola “el ciosoto” bronzo mondiale
CHIOGGIA. C’è anche il chioggiotto Nicola Tiozzo nella Nazionale Under 21 di volley che ha conquistato il terzo posto nei recenti campionati mondiali in Turchia. Un traguardo storico perchè mai nessun chioggiotto aveva disputato un mondiale di pallavolo con una maglia azzurra, ma anche per la stessa Nazionale Under 21 che non saliva sul podio da 18 anni. Nicola Tiozzo ha vent’anni, sfiora i due metri di altezza (197 cm), è uno schiacciatore e porta il 50 di scarpe. Ha iniziato a giocare a pallavolo a Chioggia, nel Volley Sottomarina Chioggia prima di trsferirsi, a 15 anni, nelle giovanili della Sisley Treviso. Nella passata stagione ha giocato nel Conselice (Ravenna) in B1, mentre quest’anno sarà al Volley Tricolore Reggio Emilia, sempre in B1. È però nel beach volley che si è tolto le soddisfazioni maggiori. «Sulla sabbia ho ottenuto ottimi risultati, vincendo due volte gli i italiani giovanili e partecipando due volte gli europei e due volte i mondiali, nelle varie categorie under. Ma è nella pallavolo indoor che ora voglio affermarmi».
Come è arrivata la chiamata con l’Under 21? «Lo scorso anno giocavo nel Conselice con la quale ho affrontato in campionato il Porto Ravenna, la squadra dove allena il tecnico della Nazionale Marco Bonitta che mi ha visto e poi mi ha convocato per una collegiale dove si dovevano fare le selezioni per il mondiale. Abbiamo disputato alcuni tornei, siamo stati in ritiro in Brasile e poi, quando siamo ritornati alla base, a Vigna di Valle, vicino Roma, mi ha detto che mi avrebbe portato ai mondiali».
Emozioni indescrivibili? «Ero contentissimo, una soddisfazione enorme perchè avevo la possibiltà di misurarmi con la pallavolo indoor che conta».
In Turchia è andato tutto bene... «Abbiamo giocato il girone a Smirne e poi ci siamo trasferiti ad Ankara. In semifinale abbiamo perso con il Brasile, ma poi il bronzo lo abbiamo portato a casa battendo la Francia per 3-1. Ascoltare l’inno, prima della partita, mi mette i brividi».
Proposte da qualche squadra di Serie A? «Sì, però ho preferito rimanere in B1 per giocare un altro anno da titolare. E poi a Reggio troverò come coach un grande della pallavolo, Luca Cantagalli».
A casa chi è il fans più accanito? «Mio padre, ma anche mia mamma non scherza. E poi c’è Francesca, la mia morosa, gioca a pallavolo anche lei ma abita ad Ostia. Appena posso salto su un treno e la raggiungo». È vero che in squadra ti chiamano “El ciosoto”? «Sì, sia a Treviso che a Ravenna, perchè sanno quanto io sia orgoglioso delle mie origini...».
Daniele Zennaro
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia