«Voglio il Mestre tutto rabbia e lavoro»

Il patròn Serena suona la carica alla capolista: «Spero che il 15 gennaio si torni al Baracca, ma non disdico il Parisi»
BIANCHI VIA BARACCA: STADIO BARACCA IN VIA BARACCA MESTRE
BIANCHI VIA BARACCA: STADIO BARACCA IN VIA BARACCA MESTRE

MESTRE. Dopo un girone di andata a dir poco meraviglioso e durante il quale il Mestre ha frantumato record nazionali, messo in saccoccia un bottino di 44 punti al giro di boa, perso una sola volta, pareggiato due e vinto tutto il resto delle partite, non rimane che iniziare a chiedersi cosa ci si aspetta dal 2017.

Il presidente Stefano Serena non si tira indietro al momento di parlare di classifica, sogni e speranze di promozione (il Mestre vanta miglior attacco e miglior difesa) e della questione Baracca - mentre si fa insistente la voce che sia già stato disdetto il “Panisi” di Mogliano - in vista della seconda di ritorno dopo la prima uscita fuori casa dell’8 gennaio.

«Ci aspettiamo di fare un girone di ritorno come quello di andata e possibilmente migliorarci e, anche se sembra strano, credo che questa squadra abbia ancora margini di crescita», attacca subito Serena. «Su questo lavoreremo, con impegno, umiltà e lotta giorno dopo giorno contro le squadre che saranno ancora più pronte sia dal punto di vista psicologico che tecnico perché si saranno rinforzate e lotteranno con il coltello tra i denti contro la prima in classifica. Noi dovremo dare sempre qualcosa in più ma è tutto in salita perché il ritorno è un altro campionato e dobbiamo immaginare di non avere 7 punti di differenza ma partire come se ne avessimo zero allo stesso livello degli altri».Comunque l’obiettivo è la promozione. «Abbiamo il vantaggio di sapere che restano metà delle partite ossia solo 17 ma gli obiettivi rimangono quelli di agosto. Come abbiamo la possibilità di vincere il campionato noi lo hanno anche altre squadre. Non abbiamo alcun vantaggio rispetto a nessuno perché non abbiamo ancora vinto nulla. Per ora siamo solo riusciti a raggiungere la salvezza... Non ci nascondiamo ma il futuro è solo nelle nostre mani e dipende esclusivamente da noi. Se saremo capaci di essere ancora cattivi, rabbiosi, feroci allora ce la potremo fare ma se abbiamo cali mentali o di concentrazione non vinceremo mai il campionato».

Questione Baracca. «Specifico che non ho disdetto il “Panisi” anche se i lavori al Baracca sono ultimati. Aspettiamo a giorni la conferma e speriamo sia positiva ringraziando anche l’Union Pro che ci ha ospitato per un anno e mezzo. Speriamo che il 15 gennaio contro il Montebelluna sia un giorno da cerchiare in rosso per il ritorno nella “nostra” casa, sia per noi che per i tifosi. E per me sarà un’esperienza nuova».

Gian Nicola Pittalis

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