Vent’anni di fedeltà un pezzo di storia Sabato sarà premiato
Roberto Pinton, 74 anni compiuti il 6 aprile, veneziano di San Geremia, a due passi dalla Ferrovia, saluta il Venezia dopo vent’anni esatti di collaborazione. Sposato con Francesca, papà di Matteo, Rossella ed Elisabetta, nonno di Enrico e Matteo, ha lavorato alla Panfido di Venezia ed è stato il più giovane (a 33 anni) direttore di macchine. Poi nel 1996, andato in pensione, ha iniziato la sua avventura con il Venezia. Ha vissuto dallo spogliatoio e in campo gli ultimi vent’anni di storia arancioneroverde, punto di riferimento per chi si avvicinava al cancello del Taliercio. Ha visto passare presidenti (Zamparini, Gallo, Lorenzo Marinese, Arrigo Poletti, Pizzigati, Korablin, Tacopina) e amministratori delegati (Enzo Cainero, Sergio Gasparin, Vincenzo Marinese), amministratori unici (Franco Dal Cin) o direttori generali (Dante Scibilia) e proprietari (Enrico Rigoni), decine di direttori sportivi (da Beppe Marotta a Giorgio Perinetti), di allenatori (da Gianfranco Bellotto a Filippo Inzaghi) e centinaia di giocatori (dagli indigeni Collauto e Poggi al giapponese Nanami). Ha vissuto in prima persona due promozioni in serie A (nel 1998 con Walter Novellino, festeggiata allo stadio Penzo contro la Fidelis Andria, e nel 2001 con Cesare Prandelli a Ravenna), una retrocessione in serie B (nel 2000) e una in C/1 (nel 2005), tre fallimenti (2005, 2009 e 2015) e altrettante ripartenze (nel 2005 con Marinese-Poletti-Brugnaro, nel 2009 con Rigoni e nel 2015 con Tacopina), la promozione in Seconda Divisione e lo scudetto dilettanti nel 2012, firmati da Giancarlo Favarin, il salto in Prima Divisione nel 2013 con Stefano Sottili, e l’ultimo in Lega Pro nel 2016, ancora con Favarin. (m.c.)
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