Venezia, un girone di ferro con Parma Modena e Padova
MESTRE. La Lega Pro ha ufficializzato ieri pomeriggio le avversarie del Venezia nel prossimo campionato che comincerà il 28 agosto. La squadra di Filippo Inzaghi è stata inserita nel girone B, subito apparso il più duro tra i tre che costituiranno il torneo. Trasferte scomode ad Ancona, Gubbio, Macerata, San Benedetto del Tronto e Teramo, ma soprattutto la presenza del Parma che sarà l’avversaria principale del Venezia nella corsa alla promozione. E da non sottovalutare neppure il Modena, appena sceso dalla Serie B con molta voglia di ritornarci, ma pure Bassano e Pordenone vorranno dire la loro dopo i playoff della scorsa stagione. E ovviamente tornerà l’attesissimo derby con il Padova, ma saranno comunque sempre partite molto insidiose. C’è poi una X per la ventesima formazione che comporrà il girone, e potrebbe essere l’Albinoleffe. Ma per il discorso legato ai bergamaschi si dovrà attendere il 10 agosto, quando sarà più chiaro il quadro legato ai ripescaggi.
Il giorno successivo, invece, a Parma verrà svelato il calendario con una cerimonia in diretta televisiva su Sportitalia dalle 18. Il Venezia ha buone probabilità di esordire in casa allo stadio Penzo di Sant’Elena, poiché il secondo turno coinciderà con la domenica della Regata Storica, in cui abitualmente gli arancioneroverdi giocano in trasferta. «Sembra una sorta di serie B/2», osserva il direttore sportivo del Venezia, Giorgio Perinetti, «Un girone duro, che forse poteva andare peggio solo se avessero inserito Alessandria e Cremonese. Ma un girone bello da vincere, possibilmente prima dei playoff con una formula che è la sola che non mi va. Il girone a venti squadre lo reputo invece buono, ma un playoff allargato alla fine rischia di agevolare chi non ha investito. Penso comunque che neppure il Parma sia contento della situazione. Il mercato? Chiuderà il 31 agosto, la prossima settimana tornerà il presidente Tacopina e discuteremo con Inzaghi sul da farsi».
Simone Bianchi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia