Venezia fuori dalle sabbie mobili «Una vittoria che ci dà morale»
MESTRE
Fuori dalle sabbie mobili. Per la prima volta, da settimane, il Venezia ha messo la testa fuori dalla zona calda del fondo classifica, interrompendo una striscia negativa di sette partite senza successi, visto che il primo e unico acuto prima di Cremona risaliva al 25 agosto, al Penzo, contro lo Spezia. La “cura” di Walter Zenga ha dato subito i frutti auspicati dal presidente Joe Tacopina: pareggio in rimonta con il Verona, pareggio incassato allo scadere a Palermo, vittoria a Cremona. Cinque punti in tre partite contro due pretendenti alla promozione diretta e una che punta, almeno, ai playoff.
Scacco matto in tre mosse del Venezia: il 4-3-3 iniziale per contenere le sfuriate della Cremonese, il 4-2-3-1 per infilare in contropiede i grigiorossi, il 4-1-4-1 per portare a casa la vittoria. Festa piena, questa volta, per Francesco Di Mariano, terza rete stagionale, la prima però che ha portato i 3 punti, dopo il centro “inutile” di Lecce (1-2) e quello da pareggio con il Verona (1-1).
«È un gol che ha un sapore particolare», ha spiegato l’attaccante arrivato dal Novara e blindato con quattro anni contratto, «perché è un momento in cui il Venezia meritava di conquistare i 3 punti visto quanto di buono siamo riusciti a dimostrare nelle ultime tre partite. Già a Palermo avremmo potuto imporci. È la prima vittoria che otteniamo lontano dal Penzo, ci dà tanto morale».
Di Mariano aveva fatto le prove generali qualche minuto prima impegnando a terra Radunovic. «Erano cinque-dieci minuti che stavo facendo avanti e indietro», ha spiegato spiegando l’azione precedente al gol, «sono arrivato un po’ stanco alla conclusione. Ho rifiato un attimo e, quando mi è arrivato il pallone, ho potuto distendermi nuovamente verso l’area della Cremonese: mi sono accentrato meglio, ho fatto un tocco in più, poi anche la fortuna mi ha aiutato».
La rete è arrivata dopo che Benny Carbone ha ordinato a Segre di mettersi dietro a Litteri con Falzerano e Di Mariano esterni. «Per quanto mi riguarda, non è cambiato molto tatticamente, dovevo solo stringere un po’ di più in fase difensiva, mentre nella metà campo della Cremonese i movimenti erano gli stessi». Il passaggio smarcante per Di Mariano l’ha fornito Citro, quasi appena entrato in campo, con Segre retrocesso in mediana al fianco di Suciu. «In quel momento era come se Nicola stesse facendo la mezzala, sono contento anche per lui. Questa vittoria ci serve tantissimo sul piano morale, è utile a noi e al mister per tutto il lavoro svolto da quando è arrivato». Un gol con dedica particolare. «Sì, è tutto per mio padre che ha dovuto sottoporsi a un piccolo intervento alla schiena».
Benny Carbone ha sostituito alla grande Walter Zenga, squalificato, in panchina. «Quando abbiamo deciso di cambiare modulo, la squadra ha trovato un miglior equilibrio», ha spiegato il vice allenatore del Venezia, “ci siamo messi a “specchio”, riuscendo anche a controllare il loro mediano basso, ma al di là del cambio del modulo, è stata straordinaria l’interpretazione della partita da parte dei ragazzi, giocando un match notevole dal primo all’ultimo minuto. Siamo andati a Cremona a giocare con grandissima personalità, Siamo contenti anche se nelle ultime tre partite il Venezia ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. È una vittoria tutta per i giocatori. Per quello che ci stanno dando dal primo giorno in cui siamo arrivati. Zenga è riuscito a cambiare mentalità alla squadra». —
Michele Contessa
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