Venezia, festa rovinata: con il Giorgione si gioca a porte chiuse

Esplosione e lancio di petardi contro l’assistente arbitrale al quale è stata gettata anche della birra. La società ha annunciato ricorso

VENEZIA. La festa rovinata, almeno al momento. Una “mazzata” inattesa: il giudice sportivo della serie D, in base al referto arbitrale, ha inflitto una giornata a porte chiuse al Venezia, oltre all’ammenda di 1.500 euro "per avere propri sostenitori in campo avverso: fatto oggetto uno degli assistenti arbitrali del lancio di getti di birra che attingevano l’ufficiale di gara al capo ed alla schiena; acceso due fumogeni nel settore loro riservato; fatto esplodere tre petardi nel proprio settore; lanciato sul terreno di gioco altri tre petardi che cagionavano a uno degli assistenti arbitrali leggero dolore e fischi alle orecchie; sanzione così determinata sia in considerazione della idoneità del materiale pirotecnico utilizzato a cagionare gravi danni alla integrità fisica dei presenti, sia in considerazione della recidiva reiterata specifica”.

Gara con il Giorgione, quindi, a porte chiuse, a oggi. La società ha annunciato ricorso dopo un rapido consulto fra Scibilia, Perinetti con il presidente Tacopina a New York.

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