Venezia, due settimane di calvario
MESTRE. Due settimane per non sprofondare nuovamente o sparire. Il destino dell’FBC Unione Venezia è racchiuso nelle prossime due settimane e, in caso di mancata iscrizione alla Lega Pro, il “male minore” sarebbe ripartire dalla serie D, eventualità possibile sul piano federale in quanto sono trascorsi 5 anni all’ultima richiesta.
Come sei anni fa, ma questa volta all’orizzonte non sembra esserci un altro Enrico Rigoni che salvò il calcio arancioneroverde dopo il “fallimento” dei fratelli Poletti. Tutto è nelle mani del presidente Korablin, che magari sta solo aspettando l’esito delle amministrative per muoversi, ma è solo una pia illusione. Le scadenze si avvicinano, ma dalla Russia non arriva nessun segnale di vita del presidente arancioneroverde, che adesso dovrà fronteggiare anche l’iniziativa del collegio dei sindaci che hanno intrapreso la strada della messa in liquidazione della società.
Alla faccia di chi, non più tardi di quattro anni fa aveva promesso la serie B e il nuovo stadio. La mancata iscrizione non dovrebbe coinvolgere invece il settore giovanile guidato da Mattia Collauto. Le cifre verso la salvezza sono sempre quelle: un milione e mezzo per saldare il pregresso (i mancati pagamenti che hanno determinato i 3 punti di penalizzazione in classifica) e mettersi in regola con la prossima scadenza relativa al pagamento degli stipendi ai tesserati dei mesi di marzo e aprile, oltre naturalmente a Inps e Irpef, scadenza slittata dal 16 giugno a fine mese. Poi ci sono i debiti con i fornitori, ma ai fini dell’iscrizione non sono determinanti.
Non mancheranno le novità nella prossima Lega Pro, qualora il Venezia riuscisse a iscriversi: la fidejussione ridotta da 600 mila a 400 mila euro e la rosa non con un tetto di 24 giocatori, dei quali ben 8 under 21.
La Lega Pro sta anche pensando alla modifica dei playoff (sempre una sola promozione in palio) con l’ammissione alla postseason delle squadre dal secondo al quinto posto (12 formazioni in tutto con le tre seconde e la miglior terza direttamente ai quarti di finale), anche se la dodicesima potrebbe essere la vincente della Coppa Italia qualora non figurasse tra le squadre già qualificate, in quel caso prenderebbe il posto della peggior quinta.
Ma, forse, saranno novità che al Venezia non interesseranno. E i tifosi, sempre più sfiduciati, lo sanno bene.
Michele Contessa
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