Venezia, Dinamica Consult vuole il 75%

Lega Pro. La cordata ha nominato Meridio come presidente di garanzia, ma lo scoglio è la fideiussione da 400 mila euro
Di Michele Contessa
como venezia magnaghi
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MESTRE. Oggi si chiude, in un senso o in un altro. Venezia agli interlocutori della Dinamica Consult Italia, società con sede centrale a Milano, oppure arriverà il comunicato dell’avvocato Fausto Baratella per ufficializzare la chiusura delle trattative e, come conseguenza, la rinuncia a presentare domani il ricorso? «Ho avuto in mattinata un contatto telefonico con il dottor Minerva», ha spiegato all’ora di pranzo il legale mestrino, «in rappresentanza della Dinamica Consult. Mi ha ribadito che stanno facendo di tutto per portare a compimento l’operazione, ma che potrebbero arrivare ad acquisire il 75% delle quote. Un problema in più per la cessione, visto che sarebbe più semplice prendere il 100%, ma il problema maggiore è che non hanno ancora in mano la fideiussione da 400 mila euro, operazione che dovrebbe essere perfezionata in giornata».

Obiettivo quanto mai complicato a meno di 48 ore dalla presentazione del ricorso alla CoViSoc, anche se gli imprenditori che hanno dato mandato alla Dinamica Consult Italia di acquisire il club di Yuri Korablin hanno già scelto il cinquantacinquenne vicentino Gerardo Meridio, coordinatore nazionale del Mir, cioè i Moderati in Rivoluzione, come eventuale presidente di garanzia. Oggi è il giorno senza ritorno: o la Dinamica Consult chiude l’operazione con l’avallo dell’avvocato Baratella oppure il legale ufficializzerà attraverso un comunicato la mancata cessione dell’Fbc Unione Venezia. E, a quel punto, si partirebbe per costituire una nuova società che punti all’iscrizione in serie D, attorno a uno o più imprenditori con un progetto ben preciso da presentare al sindaco Brugnaro. Dietro le quinte agirebbero tre cordate: una veneziana, una extraregionale e una straniera con capitali Usa. I tempi sono strettissimi, ma non impossibili: entro il 25 luglio dovrà essere presentata la domanda di ammissione alla serie D in sovrannumero, come accaduto un anno fa alle neonate Biancoscudati Padova e Robur Siena. Sul piano strettamente economico, il “pezzo da novanta” per far domanda è la presentazione di una fideiussione da 300 mila euro a fondo perduto, la “tassa” per ottenere l’iscrizione. Bisogna seguire l’articolo 52 delle Noif, le Norme organizzative interne federali che recita: «In caso di non ammissione al campionato di A, B e di Divisione Unica-LegaPro il Presidente Federale, d’intesa con il presidente della LND, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società a un Campionato della LND, anche in soprannumero, purchè la stessa società adempia alle prescrizioni previste dal singolo comitato per l’iscrizione al campionato». Oltre ai 300 mila euro a fondo perduto, ne servono altri 50 mila: 31.000 per la fideiussione, 19.000 di tasse (11 mila euro di diritti di iscrizione serie D, 2.000 per diritti d’iscrizione campionato juniores, 2.500 assicurazione tesserati, 300 tassa associativa, 3.200 acconto spese).

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