«Una meta per Gianca» a Jesolo

JESOLO. La goliardia, le belle giocate, il piacere di ritrovarsi in campo e, soprattutto, la volontà di dare un sostegno forte a una battaglia importante, quella della ricerca sulle lesioni spinali.
Con ingredienti del genere era impossibile che l'edizione 2016 di “Una meta per Gianca”, il torneo di touch rugby organizzato dalla Colonna, non fosse un successo. A prescindere dalla classifica finale, la competizione che si è svolta sul campo di via Asmara a Cortellazzo ha richiamato un gran numero di appassionati, tanto per rendere un'idea i soli giocatori erano più di trecento. Un risultato che ha ripagato gli sforzi dell'associazione guidata da Giancarlo Volpato, che rimasto paralizzato dopo un incidente di gioco ha trasferito la sua voglia di lottare (era tallonatore) nel mondo solidale.

Torneo con formula touch, ovvero niente placcaggi ma avversari che si devono fermare appena toccati. Venti le squadre in lizza, che in omaggio allo spirito “olimpico” di questa edizione hanno preso il nome di altrettante nazioni. Partite della durata di sette mimuti, giocate da squadre di sette giocatori con cambi volanti.
Spazio alla creatività, considerato infatti che tutti i giocatori dovevano indossare la stessa t-shirt azzurra (per evitare confusione in campo, durante le gare venivano usate delle casacche gialle) a ogni “nazionale” era concesso personalizzare la propria divisa di gioco. Così quelli del Kenia si sono presentati in campo con tanto di gonnellini di paglia, lance e scudi, quelli della Spagna si sono difesi dal sole a picco con i cappelli da gitani, il Brasile si è distinto per i tradizionali braccialetti multicolore mentre il Giappone ha optato per le bandane con il sol levante. Il successo finale è andato ai “kenioti”, che nella finalissima hanno superato 3 mete a 2 (nel touch rugby non si trasforma) le Fiji. Terzo posto all'Australia, che in una finale di consolazione infinita (20 minuti...) ha battuto la Giamaica.
Tanti i nomi celebri del rugby italiano. Oltre a Francesco “Yao” Minto, c'erano tra gli altri Gori, Pratichetti, Mc Lean, Esposito, Morisi e Dean Budd della Benetton, che proprio sabato ha festeggiato 30 anni. Lo spettacolo grande, però, lo hanno dato le singole squadre, spesso miste, sempre “trasversali” per quanto riguarda le età, come nel caso del Giappone dove hanno giocato insieme Mario ed Ermes Ortigara, padre e figlio.
“Una meta per Gianca” è stato organizzata in collaborazione con l'associazione JK14 di John Kirwan, indimenticato protagomista del rugby mondiale ed ex tecnico della Nazionale, e con il patrocinio della Lega Italiana Touch Rugby.
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