Un tripudio sulla spiaggia Bibione parla veneziano
BIBIONE. La carica dei 5.000 invade Bibione e con la sua voglia di beach volley tiene lontano il temporale che ha minacciato per tutta la domenica la fase finale della XX edizione della Mizuno Beach volley marathon. Ma che alla fine non è mai arrivato.Trionfo mestrino e veneziano nelle finali di ieri nel 4x4 misto e nella 3x3 femminile.
Mentre il 3x3 maschile ha visto salire sul più alto gradino del podio due ragazzi di Rimini in squadra con un beacher di Foggia.
Nel 4x4 misto i “Baracchini” si sono imposti per 21-18 sui “Mancini, Bidoncini e Carlo”. Sara Perini e Riccardo Breda di Mestre, Luca Ribon di Mirano, Marta Busatto di Zelarino e i fratelli Nicolas e Alessio Fusaro hanno messo insieme il parziale decisivo a metà set e si sono ritrovati sopra di 4 punti nel finale (20-16). Nome buffo quello del team vittorioso nel misto. «Baracchini è un nome che abbiamo scelto per via di un nostro sogno che è più un capriccio», spiega Sara Perini, «cioè prendere a prestito un baracchino di gelati e farci un giro per Jesolo suonando la trombetta per attirare i clienti».
Nella 3x3 femminile dopo aver vinto due tappe del campionato italiano under 21 di beach volley Irene Enzo di Cavallino e Alice Farnia di Noventa di Piave hanno portato a casa il primo premio battendo in finale con un netto 21-12 le milanesi della squadra del “to bash a mash” uno slang americano intraducibile ma che potrebbe significare “finire al tappeto” e quindi perdere. Tra il terzetto milanese c’è anche Martina Tagliapetra, che ha qualche traccia di veneziano nel sangue, visto che i suoi nonni abitavano a Cortellazzo.
La squadra di Enzo e Farnia è composta da Anna Dalmazzo di Cuneo e Giulia Loprieno di Massa Carrara. «Ho vinto tre tappe del campionato italiano under 21 quest’estate ma una vittoria del genere mi mancava», commenta Irene Enzo, «Ci siamo conosciute qui a Bibione e abbiamo improvvisato la squadra visto che con Alice stavamo cercando altre due per completare il quartetto». Il nickname scelto per l’iscrizione è “Le Coscine”. «Non sapevamo come chiamarci e la prima cosa che è venuta in mente è stato un modo di dire compagne in dialetto toscano».
Nella 3x3 maschile vittoria esagerata con tanti di baci alle hostess degli “Alzagamba” che hanno sconfitto per 21-15 gli ungheresi del Tm-Mm. Anche qui il nome dei primi è un incitamento al riminese Daniele Gambarelli dai suoi compagni di squadra Joshua Kessler e Matteo Daolio a “battere e murare come un orco”. Festa infinita sul podio per i due riminesi e il foggiano Daolio che hanno preteso come premio anche i baci di tutte e quattro le hostess vale a dire Alessia Ceconi di Pordenone, la romana Carolina Nuccetelli e le due trevigiane Eleonora Rubinato e Giulia Manente. Nella giornata di sabato vittoria di Gianluca Casadei e Matteo Martino nel 2x2 maschile per 2-1 contro Raggi-Kessler. E di Giulia Aprile e Titti Melò nel femminile che hanno superato in finale le slovene Nina Lovsin/Sara Sakovic per 2-0.
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