Un Mogliano inconsistente demolito a Calvisano
CALVISANO. Pesante, indiscutibile, dura da digerire: la sconfitta dei Campioni d'Italia a Calvisano, in quello che potenzialmente poteva essere match da finalissima, è destinata a lasciarsi dietro strascichi importanti, proporzionati alle dimensioni di un punteggio che rischia di suonare più come una sentenza che come un semplice allarme. Viadana adesso è lì, a due soli punti, e le probabilità che dopo il prossimo turno il quarto posto torni ad essere ad inseguimento sono molto alte, con i mantovani impegnati in casa contro il Petrarca e Mogliano in turno di riposo.
Calvisano ha gestito da subito la gara con un tasso di aggressività che ha messo in netta difficoltà le fasi di conquista degli ospiti: feroci sui punti d'incontro, i calvini hanno portato a casa il bottino pieno grazie soprattutto a mischia e rimessa laterale, affidandosi ad una fisicità contro cui i moglianesi non hanno mai saputo adattarsi. Il punteggio si sblocca sorridendo al XV ospite, che con Fadalti trova il temporaneo vantaggio grazie al piazzato del 5'. Peccato che per il Marchiol si tratti dell'unica tacca sul calcio di un fucile con le polveri bagnate: il Cammi viaggia a ritmi inaccessibili, spinto da una regia molto efficace nella lettura degli spazi orchestrata dal duo Griffen-Haimona. Il tasso di difficoltà del confronto sale vertiginosamente al 6', quando il flanker veneto Petillo placca in maniera sconsiderata un avversario vedendosi sventolare in faccia un meritato cartellino giallo. In inferiorità numerica, i guai per Mogliano si fanno subito molto seri: al 10' Haimona pareggia centrando i pali da posizione non difficile, poi ci pensa Steyn a mollare il primo di tre sonori ceffoni agli ex compagni. Il cavallone sudafricano è inarrestabile quando allarga la falcata e al 12' abbatte mezza difesa volando in meta per il 10 a 3 che scava il primo solco. Mogliano non riesce a reagire e subisce in tutte le fasi di gioco: al 21' è di nuovo Steyn ad infierire con il bis personale, poi Haimona allarga il gap dalla piazzola per il 23 a 3 che chiude i primi 40'. La pausa non scuote Candiago & co., che continuano a subire una pressione insostenibile sul piano fisico: prima Belardo e poi di nuovo Steyn fissano il 37 a 3 quando manca ancora un quarto d'ora, i ritmi calano ma Mogliano è mentalmente già sotto la doccia e il punteggio non cambia più. (g.g.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia