Trofeo Città di Jesolo americane ancora d’oro

Ginnastica artistica. Brasile al secondo posto, russe terze, quinte le azzurre Per le ragazze degli Stati Uniti nono trionfo, bellissima la coreografia
Di Thomas Maschietto

JESOLO. Le stelle della ginnastica artistica mondiale sono sempre a strisce. Le ginnaste Usa fanno nove su dieci al trofeo “Città di Jesolo”, per loro sarebbe en plein, visto che hanno partecipato a nove edizioni sulle dieci totali. “U.S.A, U.S.A, U.S.A”" urlano alla fine le tifose accalcate sulle transenne del Pala Arrex che separano le tribune dal circuito di gara che parte dal volteggio e come i lati di un quadrato diventa perfetto con parallele a sinistra, pedana del corpo libero e trave. Vogliono tutte l’autografo delle campionesse e, dopo aver perso la voce, finalmente le ottengono. Gli Stati Uniti vincono con 167,95, Brasile molto vicino con 164,65 e ultimo gradino del podio per la Russia, superata di un niente (164,60).

Italia molto indietro, quinta dietro anche alla Francia, ma era prevedibile, la squadra è completamente nuova composta da atlete per la prima volta in gara da “senior” con Giada Grisetti, Noemi Francesca Linari e Martina Maggio e l’unica "vecchia" della categoria Desiree Carofiglio. L’Italia, però, si riprende la gloria con le junior e la squadra “1” in pedana, cioè con le gemelle genovesi Alice e Asia D’Amato, Elisa Iorio e Giorgia Villa.

Per le azzurrine c’è il secondo posto dietro ovviamente alle “made in Usa” che hanno spadroneggiato con 157,90 punti. Russia terza anche nel junior per lo stesso identico podio jesolano di cinque anni fa e se vogliamo stare più vicini nel tempo a quello di metà marzo al Gymnix di Montreal in Canada. Unica pecca nel cammino junior della mattinata l’infortunio della bergamasca di Ponte San Pietro Giorgia Villa, che si è fatta male al polpaccio della gamba destra durante la prima diagonale del corpo libero. A livello singolare senior l’americana Riley McCuster sale sul gradino più alto del podio con un esercizio alla trave da paura. La brasiliana Rebecca Andrade seconda con la migliore prestazione in assoluto al volteggio (15 punti) e terza un’altra americana Abby Paulson con lo stesso identico punteggio alle parallele della compagna di squadra McCuster. La ginnastica artistica è sport di squadra, nel vero senso della parola. Avete presente il terzo tempo? Ecco ogni atleta alla fine di ogni esercizio viene abbracciata dalla sua compagna di squadra, bene o male che sia andata. Alla fine dell’esercizio c’è materiale per rendere fenomenale questa disciplina. La russa Natalia Capitanova chiede un selfie all’azzurra Martina Maggio. E poi c’è il pubblico, la veneziana del Lido, Margherita Strozzi, e la milanese, Gaia Barlassina, preparano uno striscione per l’occhialuta americana Morgan Hurd, la prima atleta nella storia recente della ginnastica artistica internazionale a indossare gli occhiali da vista chiamandola in inglese “pasticcino alla cannella”.

Straordinaria anche la coreografia d’apertura della Gymnasium Treviso e della Gymart di Jesolo di Peggy Pasian e Simonetta Carli, coordinata dalla mestrina Federica De Pol. Un gioco di colori italiani, verde, bianco e rosso e il disegno sulla pedana con la settantina di ginnaste del numero 10, in onore del decennale del trofeo voluto da Giorgio Citton.

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