Treviso-Mestrina, rissa negli spogliatoi
TREVISO. Acceso, tirato, ricco di colpi di scena, giocato in campo quanto in curva dall'inizio alla fine. Eccolo il ritorno del derby Treviso-Mestrina, un 1-1 ricco di sfaccettature ed episodi. Un derby, caldo a volte caldissimo, vuoi per una rivalità che non si è mai sopita, vuoi anche per un gesto di Gnago, ex Treviso, dopo il suo gol che aveva portato in vantaggio momentaneamente il Treviso. Ecco in pillole quanto è successo ieri al Tenni, in una giornata che però è stata all'insegna di una passione sportiva inusuale sui campi dell'Eccellenza veneta.
Caso Gnago. Cosa ha dato fuoco alla miccia? La mossa avventata di Gnago (che si è scusato a fine gara) dopo il gol che al 28' del primo tempo aveva portato gli arancioneri di Vecchiato sull'1-0. Un attimo dopo avere messo la palla in fondo al sacco proprio sotto la curva dei supporter biancocelesti, l'attaccante si dirige proprio verso di loro. Le immagini tv evidenziano che non c'è stato nessun gestaccio, quel che è certo è che gli ultras del Treviso non gradiscono, il gesto non piace nemmeno al capitano biancoceleste Ton, che ha un lungo battibecco con Gnago, alla fine ammonito dal direttore di gara. Il giocatore di colore del Mestre si prende la sua rata di cori contro ed esce prima del 90'. La polveriera però scoppia a fine gara, nel tunnel che porta le squadre verso gli spogliatoi: gli scatti dei fotografi ritraggono un parapiglia subito sedato (tra i pacieri anche il tecnico mestrino Vecchiato) ma nel quale non sono mancati spintoni e ceffoni.
Scuse. A fine gara, in sala stampa, Gnago ha recitato pubblicamente il mea culpa. «Voglio scusarmi con tutti per quello che ho fatto, a cominciare dai tifosi del Treviso, che nella passata stagione mi hanno sempre trattato bene e sostenuto», ha detto visibilmente pentito, «dopo il gol ho perso la testa, ho voluto subito riparare chiedendo perdono a tutti, non solo agli altri giocatori e all'allenatore del Treviso ma a tutto lo staff societario». Che qualcosa fosse successo nel tunnel si era capito subito.
«Cosa possiamo dire? C'era nervosismo», ha sottolineato l’allenatore Mauro Vecchiato, «appena mi sono accorto di quanto stava succedendo sono corso per aiutare a separare i giocatori».
Arancionero. La sfida del Tenni è stata soprattutto però una conferma importante: attorno alla Mestrina è nato uninteresse forte e una passione che non si vedevano da anni, dal disgraziato fallimento del 2003. A Treviso erano tanti i supporter arancioneri, in inferiorità numerica rispetto ai supporter biancocelesti, ma mai, assolutamente mai, intimoriti. Sono arrivati al Tenni in corteo dalla stazione, come si faceva negli anni ’70 e ’80. Gli sfottò non sono mancati, ma i mestrini si sono distinti per avere tifato soprattutto a favore della loro squadra. Lo spettacolo hanno fatto anche le curve, unite tra l'altro da un applauso quando gli arancioneri hanno intonato un coro in memoria di Federico Aldrovandi.
Maurizio Toso
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