Tonut si è preso la Reyer per mano «Ora ho maggiore continuità»
MESTRE
In un momento in cui due delle semifinaliste dell’anno scorso (Brescia e Trento) arrancano, le certezze sono ancora Venezia e Milano, capoliste imbattute con 8 punti e che hanno sicuramente i roster più completi. Se la Reyer è in testa e ha vinto tutte le partite ufficiali (sette) lo deve anche a Stefano Tonut, autore di tre prestazioni consecutive da urlo. La guardia triestina, domenica scorsa contro Pesaro, è stato il topscorer con 22 punti (10/18 al tiro), mercoledì a Opava, in Champions, ne ha totalizzati 15 (con il 5/7 dal campo), mentre sabato, alla BLM Group Arena, è stato determinante negli ultimi 7’ del quarto periodo, quando Trento era arrivato pericolosamente al -4 (64-60). Si è preso per mano la squadra, realizzando 7 punti consecutivi – alla fine saranno 10 (con il 2/2 da due e il 2/2 dall’arco solo nell’ultimo quarto).
Lo ha riconosciuto anche coach Walter De Raffaele: «Nel momento più difficile Tonut è stato decisivo, in una serata in cui Haynes per vari motivi è stato un po’ al di sotto delle sue possibilità, ha preso la squadra per mano. È quello che voglio da lui, deve continuare così con molti sacrifici, resettare e avere una grande forza mentale».
Anche il diretto interessato riconosce il suo ottimo momento, pur non perdendo la sua consueta umiltà: «Al di là della partita», inizia la guardia triestina, «è un periodo fortunato e nel quale sto bene fisicamente. Mi sto allenando bene con De Raffaele e lo stesso ho fatto con la nazionale quest’estate. A differenza delle ultime due stagioni, costellate dagli infortuni, ora ho più continuità».
Nel momento decisivo della sfida non ti sono mai tremate le mani...
«Le mani le ho avute ferme, dopo uno-due tre tiri di fila, ho visto che tutto andava per il meglio. Abbiamo ripreso a fare transizioni e siamo riusciti a ricacciare in indietro. Trento, nonostante lo 0 in classifica, è un’ottima squadra che, prima o poi, si risolleverà».
È importante avere un pivot come Vidmar?
«Sicuramente Gasper crea spazi per quelli che sono fuori. Anche quando Trento è si è fatta sotto, non abbiamo mai avuto alcuna percezione di ansia, abbiamo dimostrato la consapevolezza della nostra forza e le distanze si sono ristabilite. In definitiva, abbiamo disputato la partita senza mai disunirci».
Come mai Trento è arrivata al -4?
«Alla vigilia temevamo molto questa sfida, Trento è un campo importante, a un certo punto ci hanno attaccato con continuità e sono tornati in partita. Noi, però, abbiamo avuto la determinazione di portare a casa i due punti e la consapevolezza di avere qualcosa in più di loro».
Stai inanellando prestazioni davvero di qualità.
«Lo devo sicuramente a coach De Raffaele che mi sprona a fare sempre il meglio, non solo al tiro, ma anche in difesa».
E adesso al Taliercio arriva Tenerife, una squadra molto forte».
«Cominceremo a studiarla da oggi, sappiamo che è una squadra che corre e tira molto bene. Spetterà a noi bloccare le loro bocche di fuoco».
E a proposito dell’Iberostar, guidata Txus Vidorreta, vincitrice della Champions League del 2017, nella Liga spagnola attualmente ha un record di quattro successi e due sconfitte. —
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