Tiongik è il re di Jesolo sul podio altri due keniani
JESOLO. Jesolo si veste dei colori del Kenya. Tutto come previsto, tutto come da copione nella sesta edizione della “Moonlight Half Marathon”, andata in scena sabato sera nel “teatro” allestito sul percorso che unisce i due comuni balneari Jesolo e Cavallino Treporti. Un finale atteso e scontato, quello con la vittoria ottenuta da parte di Paul Tiongik con il crono di 1h 03’ 39”, precedendo di mezzo minuto il connazionale Muthoni Simon Kiruthi. Una mezza maratona internazionale che ha visto quest’anno l’iscrizione di ben 6.000 runners italiani e stranieri. Un evento che assieme alla dieci chilometri, valida come prima tappa del 10k Garmin Running Tour, organizzato dal Venice Marathon Club, ha portato sul litorale di Cavallino Treporti e Jesolo, migliaia di persone unite dalla passione delle medie distanze.
Nella gara maschile tutti gli occhi erano puntati sull’azzurro di origine eritrea Eyob Faniel, che da quest’anno corre con il Venicemarathon Club e aveva come obiettivo, quello di bissare la sua vittoria dello scorso anno, migliorando il proprio record personale di 1h04’14”. In realtà non è stata un’impresa facile per l’azzurro, trovatosi sulla strada un gruppo di atleti africani davvero agguerrito. I più accreditati erano i keniani Hosea Kimei Ronoh con un personale di 1h01’59”, e il più quotato Paul Tiongik, vincitore venti giorni prima della Bibione Half Marathon. È stata una gara tutta keniana nel primo parziale di gara (10 Km) con Francesco Bona che ha cercato di mantenere a distanza i keniani che hanno subito impostato un ritmo molto elevato, con un passo di 3 minuti al chilometro, formando un gruppetto di cinque atleti. Ma all’altezza del sedicesimo chilometro, Muthoni Simon Kiruthi e Paul Tiongik fanno registrare un parziale di 48’07, imboccano il nuovo percorso ciclabile che, tra laguna e canali, li porterà fino al diciottesimo chilometro con un vantaggio di 40 secondi su Ronoh Alfred Kimeli. Ma, con il procedere della corsa, l’umidità non dava scampo neppure agli africani, che dovevano rallentare; rimaneva al comando la coppia Tiongik e Kiruthi, perchè Ronoh Kimeli si rassegnava al terzo posto, mentre Bona e Eyob Faniel, reduce da una influenza che lo ha condizionato per gran parte della gara, non rappresentavano più una minaccia.
Kiruthi, negli ultimi due chilometri, ha provato a ricucire lo strappo con un poderoso recupero, ma doveva arrendersi per una manciata di secondi sulla linea del traguardo a Paul Tiongik, vincitore con il crono di 1h03’39. La gara femminile aveva un andamento chiaro fin dall’inizio: Fatna Maraouni prendeva subito il comando della gara, facendo registrare un parziale di 35 minuti nei primi dieci chilometri, mentre Giovanna Epis restava prudentemente su un passo ragionevole. Dietro di lei si tenevano Veronica Paterlini e Deborah Toniolo; ma all’altezza del sedicesimo chilometro con un parziale di 56’28, Maraouni costruiva la sua vittoria con una margine di quasi tre minuti chiudendo agevolmente la gara con il crono di 1h15’00.
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