“Su e zo per i ponti” abbracciando Venezia
VENEZIA. Uno degli appuntamenti più amati dalle famiglie, ogni anno porta tra calli e campi del centro storico migliaia di persone, soprattutto giovani e bambini che desiderano vivere Venezia in un modo diverso, potendola apprezzare guardandola da protagonisti. La Su e Zo per i Ponti è arrivata all’edizione numero 37, ma è sempre giovane, basata su quello spirito di aggregazione che punta alla solidarietà. Ogni anno progetti diversi, ogni edizione partecipanti che si incontrano in Piazza San Marco per riconoscersi e salutarsi nonostante vengano da diverse città e Paesi. È il miracolo di una manifestazione non competitiva che diventa una passeggiata nel cuore dell’architettura e dell’arte cittadina. E domenica si ripeterà perché pioggia o sole che ci sia, alla fine è la gioia di essere insieme, nel condividere il più puro degli spiriti salesiani, unendo amicizia a sport e voglia di fare del bene.
«Per noi è una sfida che ripete di anno in anno, perché la logistica è sempre un osso duro da affrontare» spiega Igino Zanandrea, direttore di Tgs Eurogroup che organizza la Su e Zo per i Ponti, «il Comune ci offre un grande sostegno, ci guarda con affetto e ci apre letteralmente le porte della città. Il nostro è un onere e un onore, perché siamo il solo ente privato come associazione di promozione sociale, che per un giorno ha in gestione Piazza San Marco». Una passeggiata della solidarietà attraverso la quale gli stessi organizzatori lanciano ogni anno un messaggio: «Solidarietà e turismo sostenibile sono due aspetti fondamentali che affrontiamo con questa iniziativa» aggiunge Zanandrea, «e la partecipazione della gente ci dà ragione. Se in passato questo evento ha avuto un momento anche di calo, vediamo come da quattro-cinque edizioni il trend si sia decisamente invertito. A oggi siamo già sicuri di avere quasi ottomila partecipanti, ma entro domenica mattina è probabile che ripeteremo i numeri della passata edizione quando arrivammo a 11 mila».
La Su e Zo per i Ponti non è solo un “affare” veneziano, nel senso che i partecipanti arrivano da tutta Italia e da vari Paesi europei. Ieri gli organizzatori hanno registrato il gruppo più numeroso dall’estero, che sarà al momento quello in arrivo da Capodistria. Ma è una tradizione che si rinnova e che riunisce per un giorno anche più generazioni nel cuore di Venezia. E il pensiero quest’anno va alla missione salesiana di Aleppo in Siria, Paese martoriato dalla guerra, e scelta per destinarvi gli eventuali utili disponibili al termine di questa edizione numero 37.
Simone Bianchi
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