Stevanato (Robeganese): «Ripescaggio ancora possibile»

ROBEGANO. In attesa, consci della possibilità che alla fine potrebbe arrivare una cocente delusione. Ecco la situazione della Robeganese, una delle squadre coinvolte nel caso dei playoff di...

ROBEGANO. In attesa, consci della possibilità che alla fine potrebbe arrivare una cocente delusione. Ecco la situazione della Robeganese, una delle squadre coinvolte nel caso dei playoff di Promozione, sconfitta nella finale giocata il 29 giugno (1-2) dal Leodari. Entro pochi giorni, infatti, il comitato regionale veneto Figc renderà noto il quadro delle iscritte ai campionati regionali dall'Eccellenza alla Seconda categoria. Al momento, infatti, è previsto un solo ripescaggio dalla Promozione all'Eccellenza, quello del Favaro, primo in graduatoria in quanto vincitore del Trofeo Regione di categoria. La Robeganese per il ripescaggio deve quindi sperare che si liberino almeno due posti in Eccellenza, possibilità legata anche a quanto succederà tra Lega Pro, dove finora le rinunce sono state 12, e serie D.

«La speranza di ottenere il salto di categoria c'è sempre» spiega Riccardo Stevanato, dirigente del club rossoblù, «ma sappiamo bene che la situazione non è così facile. Possiamo solo aspettare e vedere cosa succederà nei prossimi giorni». Indipendentemente dalla categoria nella quale sarà impegnata (Eccellenza o Promozione) la società rossoblù negli ultimi giorni è stata molto attiva sul mercato. Confermato il tecnico Mauro Vecchiato, in porta arriva Niero, che fino allo scorso dicembre era stato in forza alla Clodiense in D, allenandosi poi per il resto della stagione con la Robeganese. Due novità in difesa, visto che sono stati perfezionati gli accordi con Corò (ex Maerne, giovanili al Venezia) e Ruffino (ex Treviso). A centrocampo si registrano gli ingaggi di Rizzato e Canai, l'anno scorso alla Calvi Noale, e Fuxa, nel 2015-16 in forza all'Union Pro. In attacco, infine, sono arrivati Carraro, proveniente dal Torre, e Pesce, preso dall'Istrana. Lasciano i rossoblù Dal Compare e Rossi.

Maurizio Toso

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia