«Sport e scuola al primo posto»

JESOLO. «Ai vostri posti, pronti, partenza… via». Ai blocchi delle otto corsie per provare gli 80 metri si sono presentati a turno i duecento giovani, tra i sei e i sedici anni, appassionati di atletica leggera che ieri al “Picchi” hanno partecipato al camp delle Fiamme Oro, nella giornata “In pista con i campioni”. A fare da starter, armata di sola voce, una insegnante d’eccezione, la campionessa italiana assoluta dei 100 metri ostacoli, Giulia Tessaro. Con lei altri quattro testimonial azzurri, Alessio Guarini e Marcell Jacobs specialisti nel salto lungo, Desirée Rossit campionessa italiana del salto in alto e Roberto Bertolini che tricolore lo è stato nel lancio del giavellotto dal 2008 al 2010. Nomi che i ragazzini e le ragazzine presenti al camp forse conoscevano poco ma che vedranno tra un paio di mesi in televisione alle Olimpiadi di Rio come la udinese Desirée Rossit che ad agosto sarà in Brasile grazie al salto (in alto) di 197 centimetri ai tricolori Under 23 di Bressanone. La mattinata è bella, c’è il sole e un gruppetto di ragazzi si presenta presto per fare il mini circuito di birillini, corde posizionate per terra e ostacolini. Oltre ai veri praticanti di atletica ci sono un centinaio di giovani di Jesolo e Cavallino distinti in due centri estivi, quello di piazza Trieste agli ordini della sandonatese Jessica Ormenese. L’altro gruppo è dello Jesolo Summer Sports di Pier Carlo Cia. I bambini e le bambine si divertono a correre lungo la pista, la jesolana Angela di 9 anni dice che «così imparo a scappare più veloce quando i miei genitori mi vogliono rimproverare» mentre un paio di amichetti si prendono in giro per il fisico propriamente non adatto all’atletica. «Sono riuscito a laurearmi in psicologia e ad essere il primo in Italia nel salto in lungo. Studiate, mi raccomando, andate alle superiori e fate l’università» è il messaggio lanciato da Alessio Guarini «fare sport non significa che si debba rinunciare alla scuola». Marcell Jacobs, l’astro nascente del salto in lungo con la visiera del berrettino girato all’indietro, armmato di spazzolone, sistema la sabbia dove atterranno i saltatori. «Mi ricordano quand’ero piccolo» dice «c’erano giornate in cui facevo anche 30 salti uno dietro l’altro».
Thomas Maschietto
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