Special Olympics, un addio con gli acuti della Terraglio
VENEZIA. È stato il giorno dei saluti, quello più triste (per gli “arrivederci a presto” che, spesso, sono invece destinati a diventare degli addii veri e propri), e insieme quello più gioioso, perché dopo cinque giorni di full immersion veneziana, il rientro a casa, in Sardegna, piuttosto che in Umbria, in Lombardia o in Puglia, per questi atleti speciali è davvero una festa nella festa.
Molti tornano carichi di medaglie, alcuni meno, certamente tutti però porteranno con sé un pezzo di Venezia e del cuore dei veneziani, da condividere con gli amici, le famiglie, i compagni di scuola. «Mi sembrerà strano tornare a salire su una macchina», racconta il simpaticissimo Tarcisio Dinghi della società Gena di Sassari, campione di bocce che la sua medaglia d'oro se l'è presa eccome, nel doppio assieme al compagno Giampiero Schirri, «in questi giorni mi sono divertito come un pazzo, ho fatto un sacco di amicizie, visto posti bellissimi e al campeggio sono stato come un re. Tutto bello, ajò!».
Il torneo di bocce, così come tutto il resto del programma sportivo, è andato in archivio ieri: un archivio voluminosissimo, perché agli Special Olympics vincono un po' tutti, e, con 1.300 atleti, in gara questo presuppone un lavoro gigantesco per stilare le classifiche ufficiali di ogni disciplina e di tutte le categorie, che verranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito web nazionale.
Nessun veneto tra i vincitori: nel doppio unificato (atleta speciale in coppia con un compagno normodotato) vince il team “No Limits” di Crema con la coppia Morettini-Ogliari, mentre nell'unificato a squadre si impone la “Sesamo” di Rho, con il trio Albrici-Ceraolo-Marelli. Tra i doppi regolari, detto del duo sardo Dinghi-Schirru, tra le femmine prevale la coppia Bussolin-Lazzaris della “Senza Frontiere” di Palestrina (Roma). A Sacca Fisola la Polisportiva Terraglio conclude con un sorriso a 32 denti: quattro ori (Gubbati 50 stile; Girotto 100 dorso; Clemente 100 rana; Anderle 100 dorso), tre argenti (Pavanetto 100 rana; Tosato 50 stile; Costantini 100 dorso) e tre bronzi (Lo Schiavo 100 dorso; Bresolin 50 stile; staffetta 4X50 Donaggio-Anderle-Bennardo-Clemente) il bottino del team allenato da Mirco Castellani, che si conferma una delle realtà più importanti su scala nazionale. Infine, il tennis, con gli ori nel singolo al vicentino Riccardo Zona della “I Can” di Breganze, nel doppio alla coppia milanese Cavazzana-Forneris dell'”Uovo di Colobo”, nel doppio unificato ai fiorentini Becchi-Melloni e infine negli skill (gesti tecnici fondamentali) al mantovano Piombo, con la bella sorpresa dell'inatteso bronzo al mestrino Daniel Della Pietà.
Gianluca Galzerano
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