Sosa: «Vorrei rimanere Al Venezia si sta bene»

Calcio Lega Pro. Il difensore uruguaiano ritorna sull’episodio dell’espulsione «Il rigore c’era, ma il cartellino rosso no, non era un fallo da ultimo uomo»
reggiana venezia sosa e ruopolo
reggiana venezia sosa e ruopolo

MESTRE. «Sono venuto qui per vincere con il Venezia, ho un altro anno di contratto, se rientro nei programmi della società, nessun problema a rimanere. Cristian Sosa, arrivato a gennaio dal Cittadella, è uno dei pochi giocatori di proprietà del club arancioneroverde con un altro anno di contratto.

«Non faccio problemi di categoria, sono venuto a Venezia per giocare e ho giocato. A livello personale il bilancio è positivo, peccato non aver centrato i playoff. Bastava poco, veramente poco per garantirci la postseason». Sulla sua espulsione di domenica a Bergamo, Sosa ha idee parzialmente concordi con l’arbitro. «Il rigore c’era, l’espulsione no», ricorda il difensore, «non era fallo da ultimo uomo, visto che Lancini era in recupero, non era una chiara occasione da gol. Quanto ha inciso l’espulsione? È stata determinante, la partita è cambiata, fino a quel momento l’incontro era stato equilibrato e non avevamo rischiato niente. In una partita del genere forse l’arbitro doveva pensarci un po’ prima di decidere di lasciare una delle due squadre in inferiorità numerica. Mi dispiace. Abbiamo commesso qualche errore nel girone di ritorno, punti che dovevamo prendere con Pavia, Carrarese, Reggiana, San Marino ad esempio, ma il Venezia ha disputato anche ottime partite contro Savona, Como e Cremonese. Tutte squadre che faranno i playoff e noi no. C’è grande delusione, il colpo è stato bello duro, ma nel calcio ci sta di non centrare all’ultima giornata un obiettivo quando lo si è tenuto in mano per l’intera stagione».

Puntuale è arrivata ieri la squalifica per un turno per Cristian Sosa, come del resto per Riccardo Bocalon, che a Bergamo ha rimediato la quarta ammonizione della stagione. Squalifiche ininfluenti per il Venezia adesso, che i due giocatori dovranno scontare nella prima giornata del prossimo campionato. Nessuna sirena dalla serie B? «Ma no, ho lasciato Cittadella proprio per poter giocare, non è un problema la categoria».

La sua ex squadra sta effettuando una grande rimonta verso la salvezza. «Quando me ne sono andato la situazione era drammatica, ma il Cittadella ha nel suo dna tutti gli elementi utili per lottare e salvarsi, al contrario di altre squadre, come Novara e Padova, poco abituate a giocare con il fantasma della retrocessione vicino».

Dal Canto ha stilato il programma settimanale che prevede allenamenti al mattino da oggi fino a venerdì, poi tre giorni a casa prima di riprendere martedì. Al momento nessuna amichevole, come non si sa quando arriverà il presidente Yuri Korablin per gettare le fondamenta della stagione. Oggi la Corte di Giustizia Federale prenderà in esame il ricorso del Como relativo alla penalizzazione di un punto.

Michele Contessa

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