Solone record senza rivali. Migliora il personale di 20’’

Boccalini prima tra le donne, corre da sola come se fosse di un altro pianeta Festa per i runners, applausi ai podisti volontari della Venice Marathon  

TREVISO. Ha vinto il tricolore, baciato dal sole. La Treviso Half Marathon 2018 parla solo italiano, per entrambi i podi. È la prima volta che accade. In una giornata perfetta dal punto di vista climatico, oltre alla marea colorata di runners arrivati in città, c’è stato spazio anche per questo tipo di record. Significativo in una terra, la Marca, che di atletica ha ancora tanta voglia. Ed è così che nei 21 chilometri tra Treviso città, Carbonera e la Restera in comune di Silea, si sono materializzati i nuovi personali di Luca Solone, veneziano di Noale, primo sul podio maschile con la canotta della Biotekna Marcon con un buon 1h09’35” (una ventina di secondi sotto il proprio miglior tempo di sempre), e di Beatrice Boccalini, romagnola di Riccione in forza alla G. S Gabbi, arrivata al traguardo di viale D’Alviano in 1h15’49”, brava a migliorarsi di ben 2 minuti e 19 secondi.



Il tutto, ovviamente, favorito da un percorso veloce, che si è snocciolato tra la città, salutata da viale Vittorio Veneto, il centro di Carbonera, Lanzago e Silea, con gli ultimi 10 chilometri con lo sfondo del Sile Già alla vigilia i nomi di entrambi i vincitori figuravano tra i papabili al podio, ma le ipotesi si sono fatte realtà – per la gara maschile – solo al quindicesimo chilometro, su via Alzaia.



È qui infatti che Solone, siepista e figlio d’arte – il padre Claudio è stato un ottimo fondista negli anni ’80 – allunga progressivamente fino a staccare di qualche centinaia di metri il pugliese Alessandro Marangi, che arriverà secondo. Un distacco rimasto costante, anche nelle parti in sterrato, con Marangi che si dovrà arrendere ad un 1h10’42”. Terzo, in 1h12’18”, e primo trevigiano di giornata, è Stefano Ghenda, di Ponzano.



In campo femminile non c’è stata storia. Beatrice Boccalini, tre settimane fa sesta alla Maratonina di Udine, ha fatto gara a sé fin dai primi metri, dimostrandosi in forma assoluta e di fatto di un altro pianeta. Per lei, oltre alla soddisfazione del personale, anche quella di aver realizzato ieri il miglior tempo di sempre per un’italiana sul traguardo ai piedi delle mura. Non c’è stato nulla da fare né per Giulia Montagnin, trevigiana trapiantata in Piemonte, dove a Saluzzo guida la tenenza della Guardia di Finanza che ha chiuso in un buon 1h22’54”, né per la bellunese Francesca Tonin, arrivata sul traguardo in 1h25’33”.



Tra gli speciali ospiti della Mezza di quest’anno c’è da sottolineare la presenza di Giuseppe La Gala, comandante della Legione Veneto Carabinieri, col Gruppo Running Team dell’Arma. E poi i podisti volontari dei gruppi Percorrere il Sile e Venice Marathon, che hanno accompagnato amici in carrozzina. Nella festa creata al Bastione san Marco, non si può non guardare positivamente anche la nuova 10K. Una prova aperta a tutti, a carattere non competitivo. Per la cronaca, primo posto per Mauro Casagrande, trevigiano di nascita ed ex azzurro nei 1500, e Stefania Bonatto, vittoriese della Gp Livenza. Mescolati ai podisti, e a supereroi in costume, anche sindaco ed ex della città. Divisi da meno di due minuti al traguardo: Mario Conte ha chiuso in 1h02’46”, Giovanni Manildo in 1h04’00”. —


 

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