“Sin Lesion Sport”, nuova frontiera per accelerare il ritorno in campo

MESTRE. L’attività agonistica è sempre più esasperata e gli infortuni, in tutti gli sport, sono sempre più frequenti. Sia fra i professionisti, ma anche fra i dilettanti, la domanda che gli...
Bonaventura Monfalcone-29.09.2013 Calcio-Ufm Belluno-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-29.09.2013 Calcio-Ufm Belluno-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MESTRE. L’attività agonistica è sempre più esasperata e gli infortuni, in tutti gli sport, sono sempre più frequenti. Sia fra i professionisti, ma anche fra i dilettanti, la domanda che gli allenatori e gli stessi atleti rivolgono al medico dello sport o al fisioterapista, davanti a un trauma osteo-articolare o di un muscolo tendineo, è quando poter riprendere l’attività agonistica.

In funzione della gravità del danno fisico (dalla contrattura alla lesione distrattiva grave) si è sempre cercato il sistema fisico strumentale utilizzabile nella fase acuta in attesa del recupero funzionale successivo.

La nuova frontiera della cura dei problemi muscolari e tendinei si chiama “Sin Lesion Sport” (risonanza elettromagnetica armonica - Winform), che, per la prima volta, utilizza una sinergia di radiofrequenze terapeutiche, comprendenti endoterapia tecar, oltre alla cavitazione Us, la veicolazione farmacologica transcutanea e l’onda d’urto planare, applicabili nell’immediatezza del trauma, ovviamente dopo la diagnosi clinico strumentale.

Alessandro Pastore, medico dello sport di Marghera, con ambulatorio anche a Roma, oltre a essere il medico tutor strumentale per le nazionali di rugby e pallavolo, docente di fisica strumentale in fisioterapia dello sport all’ Università di Pisa e medico sociale del Gemini Basket Mestre in Dnc, ha iniziato per primo questo percorso riabilitativo innovativo con recupero del danno in tempi dimezzati. Il tutto ripristinando l’organizzazione anatomico-biologica senza recidive, come la lesione distrattiva tibio tarsica, distrattiva legamentosa al ginocchio ed edema post traumatico, con una conseguente ripresa agonistica accelerata.

«Il problema», spiega il dottor Pastore, «è di riorganizzare il tessuto leso senza creare recidive nell’immediato futuro, permettendo l’accelerazione del ritorno in campo senza perdita di tono e trofia muscolare. La valutazione ecografica fatta prima, dopo e a distanza del trauma, evidenzia la riorganizzazione fisiologica del tessuto che, aiutata dalla classica rieducazione funzionale, permette il ritorno alla attività agonistica in tempi nettamente più veloci».

Ovviamente il sistema, che altro non è se non sinergia ottimamente organizzata di sistemi già esistenti e in uso, produce effetti positivi anche nelle patologie acute o croniche non sportive, come per la cura dei dolori alla spalla e della patologia articolare al ginocchio. «L’ uso di SIN terapia», conclude il dottor Pastore, «sta determinando un cambiamento dell’approccio terapeutico, tanto che la richiesta di utilizzo, da parte di calciatori, rugbisti, cestisti e runner, sta ottenendo ottimi risultati».

Davide Vatrella

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia