Simone Del Mestre «Bravo sul rigore ma non sono un eroe»
JESOLO. Simone Del Mestre e Stefano Spada, i due numeri uno dell’Italia del beach soccer. Difesa e portieri sotto esame, è sempre così quando in due partite segni sì tanto, 17 reti ma ne subisci 10 in due incontri. Del Mestre contro la Turchia era in tribuna a sostenere i compagni, con la Bielorussia ha parato il rigore sul 1-1. «Siamo tre portieri titolari che il mister alterna per far giocare tutti» spiega Simone Del Mestre, «l’importante è farsi trovare sempre pronti quando si viene chiamati in causa».
Contro la Bielorussia la parata che vale la partita, il rigore di Bryshtsel neutralizzato. «Sono rimasto calmo, sapevo che avrebbe calciato di piatto, la sabbia almeno su queste cose ti aiuta a pensare in anticipo. Mi sono buttato sulla mia sinistra e mi è andata bene. Non sono comunque un eroe, perché lo siamo tutti».
«Contro la Bielorussia avevamo un conto aperto, la finalina persa per il 5/6 posto agli Europei di Catania» continua il portiere goriziano «non contava niente, ma con loro non avevamo mai perso. Volevamo riscattarci ma oltre a noi portieri sono stati bravi e attenti tutti. I nostri attaccanti sono stati incredibili a schiacciare ogni inizio azione. È stata una prestazione difensiva di squadra perfetta».
Stefano Spada ha compiuto un paio di interventi miracolosi. «Sapevamo che era fondamentale vincere e abbiamo strameritato la vittoria e il passaggio del turno» commenta il portiere di Forlì «cosa posso dire sui miei interventi? Dino Zoff diceva sempre “noi portieri siamo lì per parare” e quindi…».
Massimo Agostini non si lascia andare a facili entusiasmi: «Abbiamo centrato il primo obiettivo, non è stato facile ma siamo stati bravi a mantenere la concentrazione sempre alta con un avversario ostico. Vincere aiuta a vincere, possiamo e dobbiamo crescere. Vogliamo andare al Mondiale, è l’unico risultato che conta». (th.ma.)
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