Serena: «Per il Mestre aspetto un socio e... il Baracca»
MESTRE. Il Mestre è vivo e qualche raggio di sole filtra nella nebbia che si era formata negli ultimi tempi. È il “one man show” di Stefano Serena che si presenta da solo senza allenatore e giocatori alla conferenza stampa dei chiarimenti. «Il bene più prezioso è il tempo, che non ci restituisce mai nessuno ed è una riflessione che ho fatto per tutto quest'anno» attacca Serena «questa conferenza è per fare il punto su una situazione in cui troppi si facevano domande. Dopo le prime voci del sindaco, ho scoperto che le sue parole hanno trovato verità nell’incontro che ho avuto giovedì davanti a tecnici con disegni, progetti e proposte per permettere allo stadio Baracca di essere omologabile nel giro di pochi mesi per la Serie C. Mi sento di ringraziarlo anche se non ci speravo più».
Poi Serena va sul personale. «Faccio fatica a sostenere un'impresa come il Mestre e gestirla pur avendo davanti un progetto a cui tengo tantissimo. Non volevo inquinare l'ambiente con le mie preoccupazioni. Di natura accetto le sfide ma devo avere le forze fisiche e mentali per andare avanti. Ora sono alla ricerca di partner per affiancarmi. Ho ricevuto offerte ma ho conosciuto imprenditori seri che hanno rispetto per questa città e capaci di prendere in mano la situazione. C’è intenzione di dare continuità al calcio Mestre e il Baracca è da preservare perché bene della comunità secondo Brugnaro».
Poi un accenno alla società. «Non ci sono problemi di iscrizione: indicheremo come primo campo il Baracca e poi Il Mecchia e nella migliore delle ipotesi dopo due o tre mesi torneremo a casa nostra ma ora è importante sapere chi sale a bordo perché fare un quinto anno da solo è assai complesso. La squadra ha bisogno di presidente a tempo pieno e spero di poter dare una risposta al più presto. Il sindaco ha detto che il Mestre non può sparire ma nel caso le chiavi andranno al comune e ci dedicheremo al settore giovanile».
Si chiude con un riferimento alla squadra, «Solo dopo ci penserò. Se l’imprenditore (fuori provincia di Venezia (e sul quale c’è massima segretezza) dovesse rispondere “okay” avrò un socio di riferimento e sono disponibile a fare un passo indietro. L’allenatore ha ancora un anno di contratto ma ha richieste da categorie superiori e non gli tarperò le ali ma se non sarò più io a decidere non potrò intervenire più di tanto. Ci è stato chiesto solo di avere un Mestre competitivo. Se si guarderà per vedere avanti si cercherà di migliorare ma ancora non c'è certezza. È un azzardo, lo so, e forse dovevo mollare dopo la serie D invece la forza di tutti mi ha spinto a trasformare un mio no in un sì».
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