Scardino, il “prof” eterno giovane sulle curve delle cronoscalate

Siciliano, 73 anni, insegnante in pensione, gareggia con la Michael Racing «La mia passione? Nata con la Targa Florio. Ora in Formula Driver dirò la mia»

San Donà. La velocità nel Dna. Carmelo Scardino è un settantatreenne con una grande passione. La guida sportiva. Domenica scorsa con il suo dodicesimo posto nella gara di Vittorio Veneto, il pilota residente a San Donà ma nativo di Sciacca ha iniziato l’ennesima stagione alla guida di auto da corsa, nel trofeo Clio Michael Racing 2019, circuito di gare organizzato dalla scuderia con cui Scardino corre da dieci anni e che sta assecondando il suo grande desiderio. Perché quelle auto che sfrecciano e che mordono l’asfalto lo riportano lontano con la memoria, alla sua infanzia e ai Monti Nebrodi in Sicilia. «La passione è nata con mio padre, quando ero ancora piccolo, che mi portava a vedere la Targa Florio» racconta come in un flashback «allora non era la manifestazione attuale, quella storica che passa per i tornanti delle montagne. Ma era quella in cui i piloti dovevano compiere giri di 70 chilometri e in cui erano costretti a usare il cambio 28.000 volte e uscivano dall’abitacolo con le piaghe sanguinanti alle mani. Un’epoca storica dell’automobilismo che mi ha fatto sognare. Ma in quegli anni non avevo le possibilità per correre e tutto sarebbe rimasto un lontano ricordo». Fino alla chiamata alle armi. «Nel 1968 sono partito per il militare e sono arrivato in Veneto, dove sono rimasto anche quando ho cominciato a insegnare alle medie, come professore di tecnica. Lì ho conosciuto mia moglie e con il tempo ho avuto anche la possibilità di coltivare il mio sogno. Perché ho avuto la fortuna di conoscere un meccanico, era il 1978, che mi ha aiutato a mettere a punto la mia Escort e ho iniziato a fare cronoscalate». Quelle dei primi successi. «Sono stati gli anni in cui ho partecipato a gare a livello nazionale e ad alcune competizioni valide per il titolo europeo. Ma erano costose e non potevo permettermele da solo. Così dopo la mia ultima corsa in salita, sono passato allo slalom». Una di quelle gare indimenticabili per Scardino. «Era la cronoscalata di Pedavena e c’erano i migliori in pista. Gente del tipo di Mauro Nesti, un campionissimo sempre molto umile, nonostante sulla strada riuscisse a superare tutti. In quell’occasione, anche se avevo una macchina non così potente, sono riuscito a tenere testa ad avversari più quotati e ad arrivare in quarta posizione». Il canto del cigno prima del passaggio a un’altra disciplina che ha però riservato altre soddisfazioni. «Nello slalom ho vinto un titolo Triveneto, per me un grande risultato visto che correre non era certo la mia professione. Infatti sono andato in pensione dopo la mia carriera di insegnante trasmettendo ai miei allievi la passione per le corse. E oggi, anche in pista a Vittorio Veneto alla prima gara del Clio Michael Racing in un trofeo di formula Driver, ritrovo qualcuno di loro come avversario e riesco ancora a farmi valere». Come con il terzo posto dello scorso anno. «Sorprendente ma spero di fare ancora meglio in questa stagione. La Formula mista del Driver prevede gare in pista, slalom ma anche delle cronoscalate, la mia vecchia passione, dove posso dire la mia». —

Alessandro Torre

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