«Sbaglio evidente Dobbiamo valutare di chi sia la colpa»
Cortesi, segretario generale, commenta l’inconveniente «Non sappiamo se abbiamo fallito noi o i vigili urbani»
VENEZIA. Tutto bello, per carità. I numeri sono incontestabili, ma, a tarda sera, nemmeno gli organizzatori possono negare che la corsa sia stata macchiata da un grave errore di percorso, che ha mandato fuoristrada il gruppo di stranieri favoriti dopo 1h15’, compromettendone la prova.
«Archiviamo un’edizione memorabile», sillaba Piero Rosa Salva, «che ha lanciato un nuovo protagonista azzurro nella maratona e che, in termini di numeri, sale sul terzo gradino del podio. Siamo rammaricati per l’inconveniente organizzativo, mai successo in 31 anni, che però non pregiudica il successo complessivo della giornata».
Sull’incredibile errore avvenuto nel tratto finale da Marghera verso Mestre interviene anche Lorenzo Cortesi, segretario generale della Venicemarathon: «Dobbiamo ancora valutare se sia trattato di un errore dei vigili urbani o nostro. Le auto di servizio sono uscite dalle transenne e la polizia locale non ha chiuso la strada. Le moto, poi, non potevano transitare nel sottopasso. Non vorrei, però, che si racchiudesse il significato della gara solo su quest’aspetto».
Cortesi, dopo che i cosiddetti big sono arrivati da oltre due ore, si gode i complimenti di chi la maratona la fa in tre-quattro ore: «Quest’anno abbiamo sfruttato i Giardini della Biennale per gli spogliatoi degli atleti, servizi e sala massaggi. Dopo il positivo esperimento dell’anno scorso con la 10K, è filato tutto liscio grazie anche all’ottimo lavoro dei duemila volontari in campo. I partecipanti, con soli 40 euro d’iscrizione, hanno una moltitudine di servizi non richiesti nelle altre maratone in linea. Basti pensare al fatto che dobbiamo trasportare dalla terraferma alla zona arrivo, con 12 Tir e 12 barche, tutti gli effetti personali degli atleti nelle apposite sacche. La perdita di Zamengo si è rivelato un grosso handicap, soprattutto perché Claudio svolgeva una moltitudine di funzioni che non erano solo quelle del direttore di corsa. Diego Donolato l’ha sostitituto nel migliore dei modi, ma lo staff ha dovuto intervenire su tutto il resto».
La 32ª Huawei Venicemarathon registra il terzo miglior risultato di arrivati, 5.966, dopo quella del trentennale del 2015 (6.645) e i 6. 495 del 1995. Piero Rosa Salva tira un sospiro di sollievo per l’allarme terrorismo scampato: «Questa situazione l’abbiamo vissuta con un po’ di preoccupazione. Invece, grazie anche al piano di sicurezza messo in atto dalle autorità, possiamo adesso felicitarci che tutto sia filato liscio. La nostra maratona è un gioiello, non la possiamo paragonare con nessun’altra. Non possiamo aumentare i numeri degli iscritti, ma non possiamo che essere felici».
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