San Donà, una certezza tra le grandi
Cinquantacinque anni tra due giorni (la società nasce ufficialmente il 30 settembre 1959), oltre mezzo secolo di storia ovale in un territorio che di rugby ha fin da subito saputo e voluto nutrirsi metabolizzandolo in un'attitudine nobilmente rurale. Piazza Indipendenza ha fatto, venerdì sera, nuovamente da palcoscenico alla serata-evento con cui il passato ed il presente della San Donà rugbystica si sono idealmente abbracciati presentandosi al salotto buono della città giusto una settimana prima del debutto nel massimo campionato. Un allestimento in grande stile, con la sontuosa introduzione del coro "Monte Peralba" a scolpire nell'aria quelle armonie capaci di alternare granito e velluto che lo hanno reso negli anni un'altra delle eccellenza sandonatesi.
1959, dunque: la nascita, con il primo nucleo di aspiranti atleti alla costante ricerca di un posto dove allenarsi e altrettanto costantemente costretti ad adattarsi in uno dei tanti "campi de panocie" sulle rive del Piave - quelli sì disponibili in abbondanza - subito ribattezzato "campo dei matti" per le situazioni surreali che vi nascevano. «Se oggi siamo qui a celebrare passato, presente e futuro di questo sport così profondamente sandonatese, lo dobbiamo proprio a quei primi matti, e a tutti quelli che nel corso degli anni li hanno seguiti decidendo di dedicare un pezzo della propria vita per consentire ai ragazzi di giocare e di crescere come atleti e come uomini», le parole del sindaco Andrea Cereser. E parole emozionate sono state anche quelle di Alberto Marusso, alla prima uscita ufficiale come presidente del nuovo Rugby San Donà, il sodalizio che dalla scorsa estate ha raccolto testimone e diritti sportivi dalla precedente dirigenza. «Il mio primo pensiero non può non andare a Sandro Trevisan, il presidente con cui ho condiviso momenti rugbystici indimenticabili», ha detto mentre lo stesso Trevisan osservava discreto tra il pubblico «con lui tutto il cda uscente, poi i miei nuovi compagni d'avventura, gente che sta dando l'anima in questo progetto. San Donà può e deve continuare a crescere, consolidando la sua posizione tra i primi 10 club in Italia. Sportivamente» ha poi concluso «confido molto nello staff e nel gruppo per una stagione che renda merito all'impegno speso da tutti, mentre l'obiettivo societario è quello di tornare ad essere un corpo unico anche con il Rugby Educativo». «Dovremo essere bravi a costruire questo percorso preservando le rispettive specificità» ha risposto il presidente Miotto «ma ci lavoreremo con il massimo impegno».
Chiusura con la sfilata di tutte le squadre dall'Under 6 ai Seniores, mentre la nuova maglia targata Lafert veniva finalmente svelata con il coro ad intonare l'immancabile "La leggenda del Piave".
Gianluca Galzerano
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