Ruzza: «Così abbiamo fatto i 30 gironi»

Il presidente regionale della Figc applaude i suoi collaboratori e le società: la loro maturità è molto cresciuta in questi anni
Di Alessandro Torre

MESTRE. Due gironi di Eccellenza, quattro di Promozione, otto in Prima categoria e sedici in Seconda. E tutti a sedici squadre. In totale trenta gironi per 480 squadre. Questa la mole di lavoro a cui è stata sottoposta la Figc Veneto quando la scorsa settimana ha fatto uscire i gironi di tutte le categorie dilettantistiche venete, cercando di renderli più equilibrati possibili. «Fortunatamente sono due anni che le lamentele delle società sono molto limitate», confessa il presidente Giuseppe Ruzza, «è questo perché il nostro lavoro si fonda su due principi immutabili. Il primo quello dello studio capillare sui “desiderata” delle società. E ad oggi posso dire con soddisfazione che ne abbiamo rispettati almeno il 90%. È chiaro che sicuramente qualcuno potrà dire il contrario. Tante le società e tanti i desideri magari inconciliabili. Ma cerchiamo di fare del nostro meglio. Poi la creazione di proiezioni in orizzontale, verticale e oblique. Un compito difficile che è stato merito soprattutto di un bravissimo consigliere di Vicenza, Patrick Pinton, che in questi ultimi tempi mi ha quotidianamente inviato impressioni sulle proiezioni dei gironi. Ma nello stesso tempo chiediamo anche comprensione perché ci rendiamo perfettamente conto come ci siano società in sofferenza, come le veneziane o quelle poste ai confini delle province. Una di queste è certamente la Clodiense, ma conosco il loro presidente da tempo per non reputarlo forte rispetto a queste problematiche. Comunque vedo con piacere che la maturità delle società è molto cresciuta in questi ultimi tempi».

Insomma un lavoro che sembra non finire mai, visto che adesso tocca ai calendari. «Anche perché ripeto su tutte queste società è possibile che qualcuna abbia qualcosa di cui lamentarsi. Pensiamo anche ad un’altra prerogativa a cui dobbiamo fare fronte, proprio nel caso dei calendari. Che affido con fiducia all’ingegnere Massimo Lizziero, consigliere di Verona. Le alternanze. Speriamo per esempio che il Mestre possa quanto prima tornare a giocare al Baracca, così risolveremmo la questione dello stadio di Mogliano che deve condividere con l’Union Pro. Alla fine il nostro leitmotiv è sempre stato cercare di non fare alcuna differenza con nessuna società. Principio che abbiamo seguito anche nelle premiazioni. Se ci fate caso la coppa di Eccellenza è uguale a quella della Terza categoria».

Infine non bastassero i campionati, ci sono anche le coppe da programmare, con i calendari usciti in questi giorni. «Anche nelle coppe negli anni scorsi il problema più grosso sono sempre stati i terreni di gioco senza luce. Così in questa edizione abbiamo messo due giornate pomeridiane e una solo serale. Ovviamente cercando di guardare alla disponibilità e alla capacità degli stadi comunali. Tra l’una e l’altra cosa un lavoro non indifferente, ma alla fine posso sicuramente dirmi soddisfatto».

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